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Manifesto-"Caso Virgilio", gli studenti si ribellano.

Vogliono criminalizzarci in massa" "Caso Virgilio", gli studenti si ribellano. Domani a San Patrignano contro le cattive ricette per il disagio giovanile A Milano noi studenti saremo in piazza ven...

02/10/2003
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il manifesto

Vogliono criminalizzarci in massa"
"Caso Virgilio", gli studenti si ribellano. Domani a San Patrignano contro le cattive ricette per il disagio giovanile
A Milano noi studenti saremo in piazza venerdì contro la svendita dei saperi e il controllo sociale, che si traduce in operazioni di polizia come quella del Virgilio"
Il vertice di Moratti a San Patrignano sul disagio giovanile parla di un modello educativo che omologa le persone e non promuove processi di crescita e autonomia del pensiero"
M.D.C.
L'assurda vicenda del liceo classico Virgilio di Roma, dove l'altra mattina all'alba sono penetrati agenti di polizia a casa di sei studenti, uno dei quali (17 anni) è stato denunciato per possesso e spaccio di stupefacenti mentre gli altri sono stati segnalati come consumatori, ha almeno avuto l'effetto positivo di far vedere in anticipo quali sono gli effetti concreti della politica proibizionista e repressiva che ispira il disegno di legge proposto dal vicepremier Fini per estirpare il "cancro" della droga. Tra le altre cose, poliziotti travestiti da operai o bidelli infiltrati nelle scuole, minorenni trattati come criminali perché all'ora di ricreazione usano farsi una canna. D'altronde l'episodio romano è solo la punta dell'iceberg di una generale e sottile repressione che i ragazzi sperimentano da qualche tempo sulla loro pelle: da Napoli raccontano, ad esempio, della storia - ritirata fuori quest'anno - sulla possibilità di installare telecamere a circuito chiuso negli edifici scolastici, per ora scongiurata. Ma raccontano anche di fermi ormai all'ordine del giorno da parte delle forze dell'ordine che partecipano all'operazione Alto Impatto: "Io questa settimana sono nella media di due fermi al giorno - racconta Aurelio di Studenti in movimento di Napoli - si respira un clima repressivo che va contrastato. D'altro canto Napoli ha dei forti anticorpi contro questo tipo di controllo, e posso dire che da noi, a scuola, i poliziotti di certo non entreranno. Se entrano loro, usciamo noi. Perché un conto è il bidello che viene in bagno a controllare se qualcuno si fa una canna, un conto è un'operazione di polizia di questo genere che tende a criminalizzare le persone, oltretutto in un momento in cui il governo sta pensando di approvare un progetto di legge sulle droghe proibizionista". Il punto della criminalizzazione è quello che più emerge nelle reazioni a caldo dopo le perquisizioni al Virgilio: "Quanto accaduto agli studenti del liceo romano Virgilio, oggetto di una vera e propria caccia alle streghe alla ricerca di spinelli, è inaccettabile - ha dichiarato il deputato dei Verdi Paolo Cento - e rischia di procurare allarmismi ingiustificati. Le modalità delle perquisizioni richiedono una risposta immediata dei ministri dell'Interno e dell'Istruzione". Intanto a Milano venerdì scenderanno in piazza gli studenti dei collettivi studenteschi per dire no alla svendita dei saperi e alla riforma Moratti, ma anche alla repressione sociale "che si evidenzia in episodi come quello del Virgilio, ma anche nel tentativo di sgomberare i centro sociali, come nelle intimidazioni continue agli studenti. A Milano sono stati fermati e minacciati di denuncia gli studenti della scuola Agnese che avevano manifestato contro la sperimentazione della riforma - spiega Leon dei collettivi di Milano - credo che debba crescere la consapevolezza del controllo che vogliono imporre e cercare di conquistare spazi di libertà all'interno delle scuole, aule nostre dentro cui sia possibile esprimersi fuori dai canoni imposti. A proposito di quello che è accaduto al Virgilio penso che fumare canne sia un'abitudine talmente diffusa, che a questo punto significa che la polizia può colpire chiunque, a caso. Gli studenti lo sanno, e certamente reagiranno". Anche l'Unione degli studenti (Uds) è intervenuta sulla vicenda per dire che "una scuola in cui c'è bisogno del controllo della polizia è una scuola che non insegna nulla" e per ricordare che anche il ministro Moratti si era detta favorevole al "test su capelli, sudore, saliva da fare a scuola per capire se un ragazzo ha fatto uso di droghe".

E proprio il ministro Moratti e le sue politiche sulla scuola non sono da sottovalutare nella cornice delle perquisizioni al Virgilio. Fra due giorni, il 3 ottobre, Moratti ha convocato nella comunità per tossicodipendenti di San Patrignano uno degli incontri nell'agenda del semestre europeo, quello sulla dispersione scolastica e il disagio giovanile. Per contestare la scelta del governo di parlare di questo tema proprio a San Patrignano, emblema dell'istituzione totale, i Social forum e i sindacati hanno indetto una manifestazione a Rimini. Il programma prevede un'assemblea dibattito alle 15,30 (presso il teatro degli Atti), una manifestazione studentesca la mattina e un corteo il pomeriggio alle 18 (concentrazione Arco d'Augusto). Intanto oggi pomeriggio il social forum riminese ha convocato un "aperitivo in piazza" per protestare contro le disposizioni della questura che hanno impedito manifestazioni di protesta nella piazza principale in concomitanza con l'incontro di San Patrignano. "Purtroppo anche a Rimini si è deciso di affrontare un discorso serio, come quello che sta dietro alla protesta che si sta levando da molti ambiti della società civile, soprattutto nelle scuole, contro il vertice di San Patrignano, con misure di ordine pubblico. Invece la vicenda del Virgilio conferma le nostre ragioni: il governo promuove un modello educativo che criminalizza le differenze e omologa la persona, non c'è la volontà di creare processi di crescita e di autonomia del pensiero", spiega Manila del Social forum.


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