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Manifesto: Cara ministra, il nostro amore è Tristano e Isotta

Francesco Paternò

26/06/2009
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il manifesto

Indica il titolo dell'articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l'articolo debba essere pubblicato. «Cara Ministra, innamoramento e amore - traccia del tema per un saggio breve o per un articolo di giornale come questo si propone - è il titolo di un libro di Francesco Alberoni che noi, a 19 anni, non sappiamo proprio chi sia. Papà sostiene che Alberoni scrive ogni lunedì sulla prima pagina del Corriere della Sera, che noi ragazzi non leggiamo, perché non leggiamo nessun giornale e su Internet non è che sia l'autore più cliccato. Mamma sostiene che il libro è uscito quando lei faceva giusto la sua maturità classica, ma che nessuno allora si sognava di proporlo come tema per adulti - era la fine degli anni Settanta, ne succedevano di cose eppure oggi non ne parla più nessuno - e che Alberoni, comunque, non è mai stato di moda.
Invece Dante, Dante sì è il nostro amore, il nostro amore segreto di quelli che non si possono dire a un concerto metal, ma che toglie l'appetito e strizza lo stomaco, come stare con Mara o con Tiziano. Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacerer sì forte: c'è musica e c'è una storia e c'è un non detto in questi versi, arrivato nei secoli su questi banchi di scuola che oggi non vediamo l'ora di lasciare. Perché assomigliano al Purgatorio, dove è più difficile rinvemir passione. Mentre l'Inferno, riletto e riletto, è sempre un fine che giustifica i mezzi.
Sotto Dante, per il nostro saggio o articolo, c'è Catullo. Se mi permette, è un po' banale con quel suo odio e amo. Sarà pure la sua croce, ma è questa la traccia semplice che ci aveva promesso?
Cara Ministra, Leopardi è un altro che con Amore e morte vola alto, come scriverebbero i giornalisti di quei giornali che noi ragazzi non leggiamo e che anche su Internet si fomentano (il nostro verbo) per nulla. Leopardi è veramente infinito, sta oltre la siepe, e non capiamo come Lei possa avere aggiunto al seguito Gozzano e Cardarelli, autori di un tempo che svanisce sempre più dai nostri orizzonti. La verità è che innamoramento e amore sono essenzialmente fatti nostri, cara Ministra, ma per arrivare alle cinque colonne di metà foglio protocollo - il limite massimo ministeriale consentito - ammettiamo che ci sarebbe piaciuto leggere dell'altro sotto una traccia sì galeotta. Erich Fromm con la sua Arte d'amare fa parte di molte storie di liceo e non solo; mentre Roland Barthes con i suoi Frammenti di un discorso amoroso, certo una nostra commissione dell'Onda non l'avrebbe dimenticato.
Ma se vogliamo addentrarci sul tema che a noi è il più caro (forse insieme a Internet) e per il quale non esisterà mai una maturità o un voto sul foglio protocollo, scriveremmo, anzi titoleremmo: Tristano e Isotta. È l'amour fou alla francese, cara Ministra, è l'amour fou universale che termina per un perfido scambio di bandiere, la nera issata che segnala falsamente morte - e morte vera procurerà. Per il Bédier è prosa, per mille altri è poesia, di sicuro c'è leggenda e vai a capire dove inizia l'innamoramento e dove finisce l'amore: il sospetto è che Tristano e Isotta sia l'unica storia d'amore senza inizio né fine». Tipologia B, ambito artistico-letterario, maturità 2009.


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