Manifesto: «Brunetta discrimina i disabili»

Nuova polemica tra la Cgil e il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, questa volta in merito alla legge che regola i permessi per l'assistenza dei parenti disabili. Il ministro ha presentato alcuni emendamenti al disegno di legge collegato in discussione alla Commissione Lavoro della Camera, «tesi a perfezionare e chiarire - afferma - le norme del decreto legge 112 relative alle assenze per malattia nonché a modificare la legge 104 riguardante i permessi per i diversamente abili e i loro familiari». La Cgil attacca gli emendamenti presentati dal governo, perché «peggiorano le condizioni di lavoro, discriminando i disabili». Nina Daita, responsabile Ufficio politiche per la disabilità Cgil, afferma che «pensare di ridurre le tutele per queste fasce deboli è una forma di discriminazione non accettabile. La necessità di colpire eventuali abusi, di cui parla il ministro Brunetta, non può riguardare i disabili e le loro famiglie, già colpiti da gravi disagi e sofferenze». Il governo intende ridurre le ore di permesso per i disabili e i loro familiari, e a restringere, in relazione al grado di parentela, alla distanza tra luogo di lavoro e residenza del disabile, la platea dei parenti e affini che assistono i loro familiari. «Ricordiamo al ministro Brunetta - incalza Daita - che nel nostro Paese i disabili sono oltre 5 milioni e costituiscono una categoria eterogenea che comprende occupati, disoccupati, pensionati e anche cittadini in situazione di povertà».