Manifesto: Blitz in Aula Magna, il Rettore: Fascisti
SAPIENZA Stop all'inaugurazione dell'A.A.
Stefano Milani
ROMA
Pochi ma buoni. I ragazzi dell'Onda ci scherzano su. Alla manifestazione in programma ieri non c'è la folla delle grandi occasioni. Quella che, da due mesi a questa parte, il movimento studentesco ci ha abituati. Nonostante i numeri bassi riescono ugualmente a colpire nel segno. Niente invasione delle strade, niente assedio nel ministero, stavolta l'obiettivo dell'esercito del surf è l'Aula Magna della Sapienza dov'è in programma l'inaugurazione dell'anno accademico. Al grido «Frati l'Onda ti ha trovato» i ragazzi, forzando una porta secondaria, riescono ad entrare con la cerimonia ancora in corso. E proprio nel momento in cui il rettore stava concludendo il suo intervento davanti ad una platea sonnacchiosa e piuttosto contenuta, composta quasi esclusivamente da addetti ai lavori.
Il Magnifico non gradisce l'intrusione, si ferma, lascia i fogli sul tavolo e se ne va via stizzito. E mentre si dirige verso l'uscita dà dei «fascisti» ad alcuni studenti. Che non si scompongono e rimangono dentro l'Aula Magna con i loro striscioni e con i loro slogan per una decina di minuti. «Non c'è niente da inaugurare» e denunciano come «i cancelli all'esterno della città universitaria sono stati chiusi per non fare entrare altri manifestanti che cercano di sfondarli dall'esterno». Sulla fronte e sulle giacche bagnate gli universitari hanno incollato: «Riservato», il biglietto che indicava fino a qualche minuto prima i posti riservati agli invitati alla celebrazione. «Abbiamo cacciato i baroni dall'Università per dimostrare che siamo noi il futuro. E se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città», gridano dai megafoni.
Frati, intanto, obbligato alla ritirata si rifugia nella sala del Senato accademico. Lì conclude in fretta e furia la cerimonia che si trasforma poi in una conferenza stampa con lo show del Magnifico che se la prende contro tutto e tutti. Naturalmente con gli studenti («Sono cani sciolti, non hanno nemmeno un leader». E spiega: «Gli ho dato dei fascisti perché per me fascista è uno che non fa parlare gli altri»), ma ce l'ha anche col ministro dell'Economia («Siccome Tremonti ha il problema di tagliare, come rettore devo meritare che i tagli vadano da un'altra parte e che non rompa le palle a me») e si scaglia perfino contro un operatore della televisione reo di riprendere dalla finestra del rettorato («Non aprite la finestra, quando vengo in tv mi dite voi come fare, qui il padrone sono io e ve lo dico io»).
E' un fiume in piena Luigi Frati. E visto che c'è spara tutte le cartucce a disposizione. Annunciando di voler aprire le porte del suo ateneo al Papa (che proprio un anno fa dovette rinunciare ad inaugurare l'anno accademico, in seguito alle proteste di studenti e docenti) e dicendosi possibilista a dare il suo assenso a un convegno sulle foibe, già proposto da Forza Nuova e anche questo slittato dopo le vibranti critiche degli universitari. «L'invito a Benedetto XVI a venire alla Sapienza c'è stato e ci sarà ancora, con modalità che non consentiranno equivoci». Sul seminario, ha spiegato, «era stato richiesto non da studiosi ma da un'organizzazione politica, su di un argomento su cui non vi è nessuna riserva a che sia approfondito, come mi auguro avvenga nella nostra università con uno specifico convegno di studio».
Al nervosismo del Magnifico, fa da contraltare la soddisfazione dell'Onda. L'irruzione, spiegano dai collettivi, è stata promossa «perché rispetto ai tagli effettuati dal governo e alla legge 133, il rettore già un mese fa si era posto contro il movimento degli studenti e aveva invitato a trattare con un esecutivo che taglia al sistema universitario e scolastico. I risultati poi si vedono: la tragedia di Rivoli è una dimostrazione». Gli studenti avevano chiesto di entrare per poter fare una comunicazione. «Invece - spiega un rappresentante dell'Onda - ci hanno militarizzato la città universitaria per non farci entrare in Aula Magna. Così abbiamo deciso di riprenderci i nostri spazi». 12/12 SCIOPERO GENERALE
E' il prossimo appuntamento per il mondo della scuola, università e ricerca che scenderà in piazza accanto alla Cgil a ribadire
il «no» ai tagli all'istruzione