Manifesto-Bertagna devolution
Bertagna devolution Pronto il nuovo testo di riforma della scuola. Alle regioni le competenze sulla formazione CINZIA GUBBINI - ROMA Tutto resta aperto e suscettibile di modifiche, ma intanto i...
Bertagna devolution
Pronto il nuovo testo di riforma della scuola. Alle regioni le competenze sulla formazione
CINZIA GUBBINI - ROMA
Tutto resta aperto e suscettibile di modifiche, ma intanto il disegno di legge sulla riforma scolastica è già pronto. Per carità, se ne può ancora parlare. Ma viene il dubbio che Moratti ci senta solo da un orecchio. Quello di destra, per la precisione.
Ieri il ministro ha presentato la bozza del ddl ai sindacati e alle regioni. Il testo messo di fronte agli invitati al "tavolo di confronto" rilegge una serie di punti fondamentali del testo base eleaborato dal Gruppo ristretto presieduto dal professor Giuseppe Bertagna. Alcune indiscrezioni dei giorni scorsi sono state confermate: la scuola superiore durerà cinque anni, invece dei quattro anni previsti dalla bozza originaria. Questo comporterà la possibilità di iscrivere i bambini alla scuola elementare già a cinque anni, decisione che suscita più di una perplessità. E' stato riconfermato, invece, uno degli punti più controversi della proposta: il sistema "duale" tra licei e istituti professionali. Con una chicca in più: l'intero sistema di istruzione e formazione (gli istituti professionali, appunto) sarà di competenza delle Regioni. Questo è un aspetto probabilmente avrà delle ripercussioni polemiche anche dentro la maggioranza.
Se con la legge 3 del 2001 - che modifica il V capitolo della Costituzione - il sistema di formazione è diventato di competenza delle regioni, affidare loro l'intero assetto dell'istruzione tecnico-professionale mette in dubbio un'offerta didattica basata su tandard nazionali. Tra l'altro sembra che Moratti abbia intenzione di chiedere su questo punto la delega al governo, ma non è detto che le riesca. Comunque, gli istituti tecnici rimangono di 4 anni con l'aggiunta di un anno integrativo se si vuole entrare all'università (non si parla di istruzione superiore). Riconfermati i test d'ingresso per l'istruzione universitaria e riconfermato il mantenimento della scuola media. L'obbligo formativo resta di 12 anni e anche nel nuovo testo - come in quello di Bertagna - non si fa alcun riferimento all'obbligo scolastico. Dai 15 ai 18 anni, inoltre, sarà possibile scegliere l'alternanza scuola/lavoro, come suggeriva il Gruppo ristretto di lavoro.
Unica consolazione: l'incontro di ieri ha lasciato molti con l'amaro in bocca. Delusione da aprte delle regioni, soddisfatte per la convocazione giudicata comunque "tardiva". "Alcuni dubbi non sono stati chiariti - ha dichiarato Adriana Buffardi, coordinatrice del settore scuola per la Conferenza stato-regioni - l'ipressione è che il ministero insista a procedere con atti unilaterali". Enrico Panini, segretario della Cgil scuola commenta: "Vista la rilettura completa del testo Bertagna, non si capisce perché il ministero abbia voluto fare tanto can can. Comunque, si fanno tre scelte gravissime: anticipare l'iscrizione a scuola a 5 anni, confermare il sistema duale e introdurre un vero e proprio avviamento precoce al lavoro che non ha nulla a che fare con le alte esperienze di scuola/lavoro elaborate dalla scuola italiana".
Lo Snals chiede la convocazione di un tavolo tecnico-politico per discutere la riforma per un "serrato e costruttivo confronto", e intanto ha convovato gli organi statuari per analizzare il testo. La Cisl scuola boccia in pieno la decisione di anticipare l'iscrizione ai cinque anni che "stravolgerebbe l'identità tanto della scuola dell'infanzia che della scuola elementare", ha dichiarato il segretario Daniel Colturani.