Manifesto: Arriva la «riforma delle riforme»: soldi solo ai prof «meritevoli»
SCUOLA La Gelmini lo annuncia a «Panorama». Previsti aumenti dal 20 al 30%. I sindacati: «Per farlo servono soldi»
E. Ma.
ROMA
Fanno fatica ad arrivare a fine mese, ma ora possono gioire perché la ministra Mariastella Gelmini ha preparato per loro un bell'aumento di stipendio, addirittura tra il 20 e il 30% in più rispetto alla retribuzione base. Non per tutti, però. Solo per i "migliori", secondo il criterio di meritocrazia, vessillo del pensiero berlusconiano. E non è una conquista ottenuta per contratto. La titolare dell'Istruzione, infatti - secondo quanto annunciato in un'intervista rilasciata a Bruno Vespa sul numero di Panorama oggi in edicola - ha pronto nel cassetto un disegno di legge il cui cuore è rappresentato da quello che lei stessa chiama «la riforma delle riforme». Nell'intervista, poi, la ministra ha fatto un passo indietro rispetto agli annunci degli scorsi giorni sulla "regionalizzazione" dell'insegnamento scolastico: «La Lega chiede gli albi regionali ma non è affatto detto che ci si arrivi», ha rassicurato.
La riforma "meritocratica", invece, coinvolgerà circa 120-150 mila insegnanti italiani, di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori, all'incirca il 30-40% del totale. Saranno, secondo il Gelmini pensiero raccolto da Vespa, delle «apposite commissioni» a stabilire quali insegnanti meritino più di altri di riuscire finalmente ad arrivare a fine mese. Per stabilire i criteri generali di meritocrazia, la ministra ha già nominato un'apposita commissione internazionale di "grandi pensatori". Quello che non è chiaro a nessuno, al momento, è invece come e chi nominerà le commissioni giudicanti all'interno di ciascun circolo didattico.
La «rivoluzione» che dovrebbe investire il mondo scolastico in autunno viene da lontano: la legge 133/2008, quella dei grandi tagli a scuola e università, infatti, prevedeva che il 30% di quanto «risparmiato» sarebbe stato reinvestito per premiare il «merito». A quel tempo i sindacati confederali preferivano parlare, piuttosto, di «valorizzazione professionale». Ieri l'accento si è spostato invece sulle risorse. «Noi - ha detto il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - siamo pronti a sederci a un tavolo anche domattina per un confronto su questa questione, ma vanno chiarite alcune cose. Intanto se ci sono le risorse e quante sono. Poi, per noi l'operazione va fatta nell'ambito del sistema contrattuale». Pantaleo ha anche sottolineato «che mentre si discute di cose che verranno, le retribuzioni dei professori sono state tagliate ripetutamente e quest'anno sono stati stanziati soltanto 8 euro di aumento(lorde, messe in busta paga di aprile secondo la disposizione del ministro Brunetta come "indennità di vacanza contrattuale", ndr). Mi pare che ci sia un'incongruenza in tutto ciò». Senza dimenticare che la scure della ministra Gelmini sul personale scolastico ha aumentato, ovviamente, il carico di lavoro di insegnanti e personale non docente. «Pronti alla discussione e al confronto» anche i sindacalisti della Cisl: per il segretario Francesco Scrima, «tutti parlano di merito ma nessuno entra nel merito».