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Manifesto-a scuola col sacco a pelo

a scuola col sacco a pelo Roma, genitori e bambini presidiano tre istituti in difesa del tempo pieno LAURA GENGA ROMA "E' la prima volta che ci capita di occupare una scuola, per giunta una mate...

17/01/2004
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il manifesto

a scuola col sacco a pelo
Roma, genitori e bambini presidiano tre istituti in difesa del tempo pieno
LAURA GENGA
ROMA
"E' la prima volta che ci capita di occupare una scuola, per giunta una materna-elementare". Parola di genitori e insegnanti dei piccoli studenti delle scuole romane "Pietro Maffi", "XXV Aprile" e "Forte Braschi" del quartiere Primavalle, periferia della città. Da giovedì sera, infatti, bambini, genitori e maestri si sono armati di sacchi a pelo e materassini per protestare contro il decreto attuativo della riforma Moratti, che in buona sostanza abolisce il tempo pieno e istituisce l'insegnante unico. La singolare occupazione è stata decisa dal coordinamento di difesa del tempo pieno delle scuole di Roma nord e dai comitati genitori-alunni delle tre scuole, che insieme formano oltre 1.300 bambini, ma all'iniziativa hanno aderito da subito anche gli insegnanti e il personale impiegatizio. La mobilitazione è stata organizzata in vista della manifestazione nazionale di oggi e dell'esame del decreto Moratti, in calendario alle commissioni parlamentari fino a lunedì prossimo. Arrivando alla "Maffi" si incontra un cortile pieno di adulti e bambini, almeno 200, tutti presi in qualche attività: c'è chi canta, chi gioca, chi prepara il banchetto per la lunga nottata e chi informa gli ospiti sui motivi della protesta. Stesso spettacolo alla XXV Aprile. "Chiediamo il ritiro immediato del decreto Moratti e le dimissioni del ministro perché la riforma che porta il suo nome cancella il tempo pieno come modello didattico pedagogico, sostituendolo con un doposcuola di tipo assistenziale", spiegano maestri e genitori. "Infatti 27 ore più 3 di attività opzionali, più 10 di parcheggio mensa - continuano - non fa tempo pieno, e poi quali saranno queste benedette attività opzionali?".

Le critiche non si fermano qui, tra le note dolenti ci sono anche le risorse sempre più scarse per la scuola pubblica e il caos che sta creando la circolare sulle iscrirzioni anticipate al prossimo anno scolastico. Secondo lo schema attuativo della Moratti, infatti, si potrebbero formare classi con bambini che tra anticipi e posticipi hanno fino a 20 mesi di differenza. La reintroduzione del maestro prevalente, poi, avrà l'effetto di creare, a discrezione del dirigente scolastico, docenti di serie A e B, ossia quelli che insegneranno materie come italiano, matematica, storia e scienze, e quelli che invece si occuperanno solo dei laboratori. "Insieme al tutor- continuano genitori e maestri - arriverà nella scuola pubblica italiana anche un taglio di 57 mila insegnanti". Problemi ce ne sono anche per l'insegnamento d'inglese. Come racconta una maestra di lingua, infatti, con lo schema attuativo prospettato dal ministro potrà succedere che per completare l'orario di cattedra un insegnante possa avere fino a 12 classi.

Genitori e docenti di Primavalle rigettano insomma la riforma Moratti perché "dequalifica la scuola pubblica". Ma i bambini sono d'accordo con mamma e papà? Pare proprio di si. Nelle tre scuole, infatti, nei giorni scorsi sono state organizzate alcune ore di didattica alternativa per raccontare ai giovani studenti tre generazioni di scuola pubblica: quelle di nonni, genitori e fratelli maggiori. Poi è stato spiegato loro quale potrebbe essere quella futura e i bambini hanno scelto la loro scuola, come l'hanno conosciuta fino ad oggi.


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