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Manifesto: 50 milioni per le private

Convergenze Un emedamento quasi identico di Margherita e Forza Italia per rimpolpare il fondo delle scuole paritarie. Ma non c'è accordo nella maggioranza, oggi vertice dell'Unione

17/10/2006
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il manifesto

Correzioni

Ci. Gu.
La differenza è che l'emendamento della Margherita dice «prioritariamente alle scuole materne». Quello di Forza Italia (firmato da Fabio Garagnini), invece, non si perde in priorità. Per il resto, è praticamente identico: si chiede di aggiungere 50 milioni di euro per le scuole private, oltre ai 100 milioni già generosamente inseriti in Finanziaria per assicurare il fondo previsto dalle legge 62 del 2000 (governo D'Alema), quella sulle scuole paritarie. Il che, visti i tempi di magra per la scuola pubblica, sembra quasi un insulto. Soprattutto se a presentarlo - ieri mattina in Commissione cultura alla Camera, poco prima delle 11, ora limite per proporre correzioni alla manovra - è un partito del centrosinistra. Gruppo Ulivo. «Sottogruppo» Margherita, il partito del ministro Giuseppe Fioroni. «Insomma non mi sembra il caso di fare il muro contro muro, di far prevalere un anticlericalismo che non dovrebbe appartenere alla nostra cultura» spiega il deputato e responsabile scuola della Margherita, Antonio Rusconi, firmatario dell'emendamento insieme al collega di partito Domenico Volpini. «Moratti - continua Rusconi - aveva drammaticamente tagliato il fondo, che all'epoca del governo D'Alema arrivava a 167 milioni di euro. Cerchiamo solo di rimettere le cose a posto. Sono stato vicepresidente dell'associazione dei piccoli Comuni dove, questa è la verità, le scuole materne sono assicurate solo dalle private».
Il fatto è che l'emendamento pro private, visto il «rosso» della scuola pubblica, è suonato proprio stonato. Tanto più che il ministro Fioroni, nei mesi scorsi, non ha perso occasione per ricordare che il fondo doveva tornare a quota 167 milioni. Ma, allora, assicurava anche un investimento cospicuo per il sistema pubblico. «Una decisione sbagliata», l'ha bollata il segretario della Cgil Flc Enrico Panini. E proprio oggi è stato convocato un vertice di maggioranza anche per discutere dell'emendamento: «Se non si trova una convergenza nella maggioranza - assicura Rusconi - lo ritiro».
Rifondazione comunista manda un messaggio forte e chiaro: «Per noi è inaccettabile. Ci sono altre priorità», fa sapere la deputata Titti De Simone. Perché di emendamenti che non trovano l'accordo di tutta l'Unione ce ne sono diversi. A partire da come trattare quell'aumento dello 0,4% di alunni per classe. Un emendamento a firma Rifondazione dice di toglierlo, uno a firma Ds, invece, lo mantiene mettendo però dei paletti sui tagli. Poi c'è la questione delle graduatorie permanenti: la Finanziaria annuncia che verranno tolte entro il 2010. Sia Rifondazione che Ds chiedono di cancellare questo punto. E poi la questione dell'obbligo scolastico, che la Finanziaria innalza a 16 anni, ma prevedendo che possa essere


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