Manfredi, neo ministro dell'Università: "Un piano da 500 milioni per assumere giovani ricercatori"
La situazione del Paese richiede il massimo impegno. Quando il presidente Conte mi ha chiamato, spiegando che pensava a un tecnico per l'Università, ho sentito l'onore di poter offrire un po' di competenza, ma anche la grande responsabilità, quindi il dovere di provarci
Conchita Sannino
NAPOLI - Non cercatelo su Whatsapp o Twitter. Gaetano Manfredi, 56 anni tra poche ore, è ingegnere proiettato nel futuro, rettore dalle molteplici relazioni ma uomo - per discrezione e pacatezza - d'altri tempi. Cattolico, sposato, una figlia. Gli amici napoletani riescono a litigarci solo durante le partite. "Unico difetto, ma grande - scherzano - è juventino".
Ministro Manfredi, la politica l'aveva corteggiata più volte. Perché stavolta ha detto sì?
"Qui si tratta di servire le istituzioni su un tema che conosci, a cui ti sei dedicato. La situazione del Paese richiede il massimo impegno. Quando il presidente Conte mi ha chiamato, spiegando che pensava a un tecnico per l'Università, ho sentito l'onore di poter offrire un po' di competenza, ma anche la grande responsabilità, quindi il dovere di provarci. Se anche fosse una briciola, non importa. Ciascuno metta la sua: così le comunità si rialzano".
Tre qualità su cui si impegna.
"La prima: ascolto senza pregiudizio, solo così comprendi bisogni, aspettative, delusioni. Seconda: umiltà, anche per cambiare idea. Terza: la visione. Se non hai progetti a lungo termine, non puoi incidere sulla realtà".
A Repubblica, 48 ore fa, aveva chiesto il Piano per i ricercatori.
"Occorre programmare investimenti anche per gli anni prossimi: poter contare sulle risorse è fondamentale. Capisco che non si possa fare subito tutto, ma si può appunto intervenire ora con il Piano per i ricercatori. Una priorità assoluta è dare continuità al loro reclutamento".
Per i nuovi ingressi e i rientri dall'estero, quante risorse?
"Un investimento di cento milioni all'anno. Un Piano quinquennale: 500 milioni. Parlo di cinque anni perché all'Italia serve stabilità...".
Come dice Conte: avanti tutta?
"Siamo in un momento di grande competizione internazionale: occorre uno sforzo collegiale, coesione, responsabilità. Sarà la mia posizione in Cdm. La formazione e la ricerca sono obiettivi strategici, ma di lungo termine, che richiedono investimenti pluriennali e certezze".
Primo atto simbolico?
"Voglio incontrare il Consiglio nazionale degli studenti. Sentire anche le loro critiche. Dobbiamo mettere i giovani più al centro. Allo stesso tempo, va riconosciuto il ruolo dei docenti, spesso trascurato".
Ministro, suo fratello Massimiliano è stato deputato Pd. Dalla destra dicono: scelta politica.
"Mio fratello, tanto per cominciare, ha dieci anni meno di me. Quando lui ha cominciato a fare politica, già mi ero costruito la mia strada. Siamo una famiglia unita, ma in assoluta autonomia. Da rettore ho dialogato con tutti, ma le poltrone non le ho mai cercate, ero felice in Ateneo".
Le hanno chiesto di fare il sindaco a Napoli o il governatore, ma ha rifiutato.
"Lo avete scritto spesso, dev'essere vero. Io ho fiducia nella stampa".
Resterà senza Whatsapp, perché?
"Non amo le pressioni. Mi piace pensare e decidere con calma". Sorride. "Se è ancora lecito".