Ma nella classifica Ue i nostri docenti sono i meno pagati
A tenere d’occhio retribuzioni e condizioni professionali dei 5 milioni di insegnanti della Ue è Eurydice, il cui ultimo rapporto è aggiornato con i dati del 2013
LO STUDIO
NAPOLI Centocinquanta euro al mese sono poco meno di duemila euro annui, considerando le classiche tredici mensilità. Per un insegnante di scuola media o di liceo che volesse dare uno schiaffo al governo italiano - altro che ”Scherzi a parte” per citare la battuta di Matteo Renzi - basterebbe trasferirsi da Roma a Madrid, o da Napoli a Barcellona, per recuperarne 9mila, di euro annui. In Spagna, infatti, il corpo docenti riceve un trattamento economico sia a inizio sia a fine carriera decisamente meno magro di quello italiano. Anche nel confronto con Francia e Inghilterra gli italiani sono svantaggiati e con Parigi e Londra il divario cresce nel tempo: le retribuzioni iniziali italiane, francesi e inglesi sono infatti piuttosto simili intorno ai 24 mila euro lordi ma quelle finali superano i 40 mila euro lordi in Inghilterra e sfiorano i 50 mila in Francia mentre in Italia restano sempre ben sotto i 40 mila. E se nessun insegnante italiano, neppure a fine carriera, arriva ai 40 mila euro lordi annui, va detto che nessun insegnante del paese guida d’Europa, la Germania, è pagato meno di 40 mila euro, neppure il primo anno di insegnamento alle elementari, mentre un professore tedesco che insegna al liceo a fine carriera arriva a guadagnare 66.853 euro. A tenere d’occhio retribuzioni e condizioni professionali dei 5 milioni di insegnanti della Ue è Eurydice, il cui ultimo rapporto è aggiornato con i dati del 2013.
Dire che gli insegnanti italiani siano i peggio pagati d’Europa tuttavia non è esatto, perché ci sono paesi dell’Unione europea dove la retribuzione risente di condizioni generali economiche molto diverse: i salari sono infatti più bassi in Grecia (il massimo è 25.256 per tutte le categorie di docenti) e molto bassi in generale nell’Est Europa. Ma è evidente che se il confronto lo si fa tenendo conto del potere d’acquisto o della ricchezza procapite del Paese, l’Italia sfigura rispetto ai principali paesi del nucleo storico dell’Unione europea e talvolta fa una pessima figura anche in termini relativi, battuta da Paesi come Portogallo e Cipro, nazioni dove il docente di ogni ordine e grado ricopre ancora un ruolo socialmente ed economicamente qualificato, guadagnando in genere più del doppio del Pil medio nazionale procapite. Eurydice comunque non ha dubbi su quale sia il paradiso degli insegnanti: il Lussemburgo, dove un maestro delle elementari al primo giorno di scuola sa che potrà incassare 67.129 euro lordi annui e che a fine carriera diventeranno 118.443 euro, in pratica quanto un professore ordinario d’università in Italia.
Marco Esposito