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"Ma così il Parlamento non ha più il potere di distribuire le risorse"

Intervista a F.Boccia

05/08/2014
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La Stampa

Allora, onorevole Boccia, alla fine ha vinto Cottarelli. Era lui che «doveva adeguare alla politica» e invece è andata all'opposto: nella vicenda di quota96 hanno prevalso le ragioni dei tecnici... «Se viene cancellato quello che anche Renzi definisce un errore grossolano, no, hanno vinto i diritti. Se invece questa gente andrà in pensione solo fra tre anni e i 4mila giovani che dovevano subentrare entreranno solo fra tre anni, sì avrà vinto Cottarelli. Ma in quel caso avrà perso la politica».

Perchè? «Perché se un Parlamento intero con provvedimenti unitari che vanno dalle mozioni agli ordini del giorno, alle proposte di legge, non è in grado di definire le priorità su cui concentrare le risorse significa che non conta nulla. Che basta mettere un commissario alle entrate ed uno alle uscite e funziona tutto: il Parlamento non serve più e nemmeno il governo».

In Parlamento sono due anni che provate a cercare un rimedio. Qualcuno sostiene però che sarebbero soldi sprecati perchè questi 4mila insegnanti in fondo un lavoro ce l'hanno. Mica sono esodati. «Sì, anch'io ho sentito questi ragionamenti. Di solito li fanno persone che hanno pensioni d'oro o che le avranno, burocrati che prenderanno 20mila euro al mese oppure opinionisti che stanno seduti sulle loro comode poltrone. Mentre questi 4mila insegnanti di cui parliamo è gente che ha lavorato per 40 anni e che accettato di sottostare alle regole dure della legge Fornero. Hanno solo chiesto di andare in pensione ad agosto, come è prassi nella scuola, anziché a gennaio».

Ma questa copertura c'è oppure no? «La copertura c'è, è la stessa del resto del decreto Madia. È noto che quando c'è una divergenza politica tra governo e Parlamento si usa sempre questa motivazione per fermare i provvedimenti».

Forse è ora di finirla con le leggi omnibus, come sostiene anche Renzi. «Su questo sono d'accordissimo. In questo la Madia non ha colpe, è stata tirata dentro, come sul tetto dei professori».

Il premier dice che a fine agosto-settembre la questione sarà risolta. «Se è fine agosto va bene, se si va a settembre questi 4000 si fanno un altro anno di lavoro. E 4mila giovani restano fuori..


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