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Lucca: Studenti, insegnanti, precari e bidelli sfilano in città contro i provvedimenti del governo

Striscioni, volantini per rivendicare il diritto alla cultura Stop al sovraffollamento delle classi e no a un futuro di precari e disoccupati

31/10/2010
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Il Tirreno

Nadia Davini

LUCCA. Tremila studenti (medi e universitari), precari, insegnanti, bidelli e cittadini hanno riempito il centro urbano per difendere il diritto all’istruzione pubblica come bene primario della collettività. Hanno sfilato per le vie del centro con una manifestazione colorata e vivace, organizzata dal coordinamento insegnanti genitori e studenti per la scuola pubblica. Non solo Comics, dunque. Ieri a Lucca c’era tutto il mondo della scuola in piazza per difendere la cultura e impedire la sua privatizzazione. E soprattutto per rivendicare e ribadire con forza il proprio “no” allo smantellamento della scuola pubblica da parte del governo. Striscioni, volantini, manifesti scritti a mano e pieni di colori. Bambini delle materne e delle elementari che manifestavano fianco a fianco ai genitori e alle maestre, vestiti con i sacchi della spazzatura per dire a gran voce che “la scuola pubblica non è immondizia”. Studenti e insegnanti. Cittadini comuni. La Fiom con i lavoratori della Perini, scesi a protestare con chi la scuola la vive ogni giorno (dal di dentro e dal di fuori). Presenti i sindacati: Cgil, Cobas e Gilda, che hanno promosso la manifestazione. E la Cisl, che ha aderito in un secondo momento. Poi la Rete degli Studenti medi di Lucca, l’Asa, l’Anpi, Equinozio e tante altre associazioni lucchesi.
 E tante scuole: venute in piazza con i propri striscioni da tutta la provincia di Lucca. Da Viareggio fino ad Altopascio. Passando per Castelnuovo Garfagnana e Borgo a Mozzano. Questa è la contestazione degli indisponibili e degli insostituibili che promette di tornare a farsi sentire molto presto. Sono indisponibili gli insegnanti che rifiutano di lavorare con classi sovraffollate senza soldi, il
personale Ata che non vuole vedere cancellato il proprio lavoro di anni, gli studenti destinati ad una vita di stage gratuiti, incertezza sul futuro universitario e precariato perenne. Sono tutti insostituibili perchè pesano sul futuro di questa società. Insieme hanno ripreso il filo dell’opposizione alla dismissione della scuola pubblica bene comune e alla dequalificazione dell’università e della ricerca italiana. Nel mirino ci sono il taglio orizzontale di 8,5 miliardi di euro alla scuola, il licenziamento solo quest’anno di 40mila docenti precari e personale Ata. C’è chi è venuto al corteo in bicicletta perchè “anche l’ambiente è il nostro futuro. Rispettarlo è un dovere” e chi con l’autobus in gruppo, “per non inquinare eccessivamente”. Non mancano le istituzioni con il Presidente della Provincia, Stefano Baccelli e con i consiglieri e assessori comunali e provinciali di Pd e Rc. La caricatura della Gelmini in cartapesta (arrivata direttamente dal Carnevale di Viareggio) in testa al corteo. Dietro la scuola pubblica lucchese. Partenza da piazzale Verdi, proseguimento sulle Mura fino a piazza Santa Maria. Poi via Fillungo e festa finale comune per la scuola pubblica in piazza san Frediano. «Di fronte ad una scuola pubblica in ginocchio a causa dei tagli, dei licenziamenti e della riduzione dei finanziamenti - dicono i ragazzi delle superiori - la Gelmini afferma che sta pensando ad un sostegno economico per chi studia alle scuole private».
 La domanda di «futuro» e la difesa della «scuola pubblica bene comune» ripetuta sugli striscioni, sui volantini, negli slogan. E nelle parole di tutti coloro che non accettano questa situazione e che nel futuro che rivendicano vedono la riforma radicale dello stato sociale, una risposta progressiva alla crisi e nuovi investimenti nella conoscenza. Impossibile ignorar


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