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Lombardia: la Flc Cgil denuncia, diritto allo studio alla rovescia

Il \sindacato della scuola, con l'associazione “NonUnoDiMeno”, hanno protestato davanti al Pirellone per chiedere che il sostegno riservato agli studenti delle scuole statali con basso reddito sia equiparato a quello degli omologhi delle scuole private

10/02/2015
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Rassegna.it
Lombardia: la Flc Cgil denuncia, diritto allo studio alla rovescia (immagini di Fabrizio Ricci)
Nonostante il freddo e la neve... venerdì 6 febbraio si è svolto il presidio davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia. La Flc Cgil Lombardia e l’Associazione “NonUnoDiMeno” si sono presentate, insieme a famiglie e studenti, davanti al palazzo del governo regionale per denunciare il sistema della “Dote Scuola” in Lombardia, che garantisce, secondo i promotori della mobilitazione, “un diritto allo studio al contrario”.

“La Flc Cgil, l’Associazione, i genitori e gli studenti stanno sostenendo una class action contro la Regione per chiedere che il sostegno riservato agli studenti delle scuole statali con un basso reddito sia equiparato a quello degli omologhi delle scuole private/paritarie”, spiega in una nota la Flc Cgil lombarda.

“Nell’anno scolastico 2013/14, infatti – prosegue la Flc Cgil - questa misura prevedeva un supporto compreso tra 60 e 290 euro (detto “sostegno al reddito”) per gli alunni degli istituti dove non si pagava la retta, in sostanza quelli statali. Al contrario, dove era richiesta la retta, quindi nelle scuole private, gli studenti potevano beneficiare della cosiddetta ‘integrazione al reddito’, che oscillava tra i 400 e i 950 euro”.

Il TAR – ricorda il sindacato della scuola - ha dato ragione a due famiglie di studenti frequentanti le scuole statali che avevano presentato ricorso. “Per il tribunale – prosegue la nota della Flc - tale sistema non ha una giustificazione ragionevole, poiché comporta una disparità di trattamento tra studenti”. Questa differenza di trattamento, “ingiustificata” secondo i giudici, “incide in modo pregiudizievole sugli studenti” che frequentano la scuola pubblica.
 
“Chiediamo a tutte le forze politiche di opposizione il loro appoggio per introdurre criteri di equità nell’utilizzo delle risorse pubbliche – afferma ancora la Flc Cgil - Bisogna sostenere le famiglie a basso reddito degli studenti della scuola statale e ampliare la copertura anche delle spese relative alla mensa e al trasporto (non previste dalla dote Maroni/Aprea)”.

“Non condividiamo, quindi, l’eliminazione della Dote per gli alunni delle scuole primarie e delle ultime 3 classi delle superiori, sarebbe invece utile che la Regione modulasse un intervento di Dote per una fascia ISEE più bassa”, chiede ancora il sindacato.

La Flc Cgil propone anche di incentivare le scuole statali a dotarsi di un budget ad hoc per il diritto allo studio, per aiutare i figli di genitori in difficoltà economica a partecipare comunque a determinate iniziative come, per esempio, le visite di istruzione.

“Lo Stato e tutti i soggetti istituzionali previsti dalla Costituzione hanno un dovere: finanziare adeguatamente le scuole statali, garantire una scuola pubblica della Repubblica di qualità, obbligatoria e gratuita; garantire il diritto allo studio a tutti e ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, conclude la Flc lombarda. 

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