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Libri a pagamento alle elementari e un'altra sforbiciata all'università

I tagli di Tremonti

28/10/2010
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il manifesto

di Roberto Ciccarelli

Sul futuro di scuola, università e ricerca si tornerà a parlare nel Milleproroghe, ma quello che la sessione di bilancio sta preparando sono lacrime e sangue. Liberi finalmente dalle speculazioni delle ultime settimane, ecco le cifre reali, non previsioni o promesse, dei tagli che verranno.

Ieri nel dibattito in corso nella commissione cultura alla Camera è emerso un ventaglio di tagli che colpirà in maniera decisiva il fondo al diritto allo studio e il fondo ordinario di finanziamento (Ffo) degli atenei. Il diritto allo studio verrà ridotto di oltre la metà della dotazione stanziata l'anno scorso, vale a dire di 96,4 milioni di euro. Uno dei capisaldi della riforma Gelmini, il fondo per il merito degli studenti, i prestiti d'onore e le borse di studio, racimoleranno nel 2011 appena 25,7 milioni di euro. «Questa misura iniqua rivela che il ministro dell'istruzione ha fatto solo propaganda sul merito - commenta Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione cultura - Questi spiccioli sono un sostegno ai migliori indipendentemente dal reddito delle loro famiglie. In questo modo il governo ha ormai cancellato l'inclusione sociale in questo paese». La manovra sopprime 5,6 milioni dai contributi per le residenze studentesche, colpendo gli studenti fuorisede che saranno costretti ad affidarsi del tutto al mercato nero degli affitti. Scorrendo i dati contenuti nella tabella 7 del bilancio di previsione emergono altre misure che compromettono per sempre la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola elementare. In questo caso il fondo è cancellato del tutto, nel 2010 ammontava a 103 milioni di euro. Per quanto riguarda l'edilizia scolastica i fondi restano intatti. Il governo non ha però avviato le procedure per erogare i 358 milioni previsti. Quelli invece destinati alle scuole dell'Aquila dopo il terremoto (250 milioni circa) sono stati assegnati. In Italia, due scuole su tre non sono a norma di legge. I tagli delle cattedre e delle ore voluti dal ministro Gelmini hanno creato classi che superano 30 alunni e ciò mette a rischio l'incolumità personale di docenti e studenti.

Per quanto riguarda il Ffo dell'università viene confermata la corsa verso quota 6,1 miliardi di euro entro il 2013, quanto cioè gli atenei ricevevano dallo Stato nel 2001. Nel 2008 questo fondo ammontava a 7,4 miliardi. C'è un elemento che rivela l'affanno, o l'approssimazione del governo nella definizione della manovra di bilancio ed è legato al fondo di 550 milioni di euro stanziati per un triennio dalla finanziaria del 2007. Questa cifra verrà ristabilita nel 2012, ma non risulta in bilancio per il 2011. Il governo, inoltre, non ha chiarito dove recupererà i 400 milioni di euro prelevati l'anno scorso dallo «scudo fiscale». In più si prepara un altro taglio di 126 milioni che porta il fabbisogno degli atenei per il 2010 a 1,26 miliardi di euro. Cifra che dovrà essere reperita nel Milleproroghe, provvedimento mai come quest'anno atteso come una manna.



 


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