Libertà -Scuola, contratto subito o sciopero
Assemblea organizzata da Cgil, Cisl e Uil, una platea infiammata lancia un ultimatum alla Moratti "Scuola, contratto subito o sciopero" Sindacati sul piede di guerra: vogliamo il rinnovo in ...
Assemblea organizzata da Cgil, Cisl e Uil, una platea infiammata lancia un ultimatum alla Moratti
"Scuola, contratto subito o sciopero"
Sindacati sul piede di guerra: vogliamo il rinnovo in tempi brevi
Uniti, dunque, per rivendicare "il mantenimento del carattere nazionale di tutta l'istruzione; il rafforzamento della scuola statale; una politica di investimenti reali; il rinnovo del contratto e una gestione democratica della scuola dell'autonomia". Per aprire, insomma, una vertenza a 360 gradi per la scuola e la formazione. Per ribadirlo i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil scuola - Enrico Panini, Daniela Colturani e Massimo Di Menna - hanno scelto il palco di una manifestazione nazionale alla quale hanno partecipato ieri, secondo gli organizzatori, oltre 1.500 tra insegnanti, delegati e rappresentanti del personale tecnico e amministrativo (Ata) provenienti da tutta Italia. Un'assemblea colorata e arrabbiata, giunta a Roma 'armata' di cartelloni contro il ministro Moratti, con bandiere targate Cgil, Cisl o Uil, di cappellini colorati. Unanime il malcontento degli insegnanti e la loro protesta per i "tagli e stipendi da fame". Gli slogan danno voce alla loro rabbia 'Letizia o mestizia?'; 'Sveglia sindacato, basta ipnosi, la partita è cominciata: governo-precari 1-0, governo-personale 2-0, governo-scuola pubblica 3-0'; 'Moratti rileggi Robin Hood, lui toglieva ai ricchi e dava ai poveri'; 'Via l'inglese, via i progetti, via i supplenti, via la scuola pubblica, via anche il ministro'. In platea anche vari bambini; al collo portano un ciuccio di cartone con la scritta 'Ci siamo anche noi' e 'Scuola: infanzia dove sei?'. Dinanzi ad una assemblea 'infuocata' i segretari generali hanno anche ribadito le critiche alla riforma degli organi collegiali e dei cicli scolastici. Applausi e tifo da stadio quando i leader sindacali si sono appellati all'unità, prospettando l'eventualità di uno sciopero generale unitario "se non ci saranno risposte in tempi brevi". "Indipendentemente dalle divisioni a livello delle confederazioni - ha affermato Colturani, riferendosi anche allo sciopero proclamato dalla sola Cgil il 5 aprile - intendiamo aprire questa vertenza sulla scuola ed in ciò saremo unitari. No alla svendita della scuola statale, a compromessi al ribasso e presunte convenienze di mercato. No ad una scuola che emargina i poveri dando libero campo ai ricchi e alle scuole". E poi: "Perché in questo paese - si è chiesta - una riforma che passa davvero dalla base sembra essere diventata qualcosa di sovversivo?". "Se non ci saranno risultati tangibili nei prossimi giorni - ha quindi rilanciato la leader della Cisl scuola - non escludiamo il ricorso allo sciopero generale su obiettivi concreti perché sarà uno sciopero generale della scuola per la scuola". Accesa la reazione della platea di insegnanti che hanno risposto con applausi e gridando "Unità, unità!". "Talloniamo il governo su tutti gli aspetti che non condividiamo della riforma - ha sottolineato Panini - ma allo stesso tempo vogliamo un contratto di qualità, risorse adeguate e retribuzioni europee. Vogliamo che la trattativa parta subito perché la scuola non può aspettare ulteriormente. Sono favorevole perché si costruisca una protesta di tutta la scuola - ha aggiunto - anche se gli annunci non bastano". Panini ha quindi ricordato che con lo sciopero del 5 aprile, "la Cgil chiede anche il ritiro della delega, perché la scuola è di tutti e non di un governo: ciò significa sequestrare la riforma al dibattito. Ed è - ha concluso - inaccettabile". Il segretario generale della Uil scuola, Di Menna ha ribadito che "è necessario dare alla scuola un buon contratto". "Gli impegni del governo devono essere mantenuti. Se entro aprile le questioni relative al piano pluriennale di investimenti e all'avvio del negoziato per il contratto - ha detto - non saranno avviate, l'unica risposta possibile sarà la mobilitazione generale fino allo sciopero unitario".
ROMA Tempi celeri e certi per il rinnovo del contratto degli insegnanti e gli attesi aumenti retributivi, oppure si arriverà allo sciopero nazionale unitario con una stagione caldissima di proteste. Cgil, Cisl e Uil della scuola, hanno lanciato il loro ultimatum al governo e al ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti nella giornata della manifestazione nazionale a Roma "a difesa della scuola statale e dei suoi lavoratori". Un appuntamento fissato dai sindacati confederali unitariamente, perché comune è il 'no' a molti punti della politica governativa sulla scuola.