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Libertà-Scuola, boom del tempo pieno

soddisferemo le richieste Scuola, boom del tempo pieno Ma restano dubbi e timori sugli organici post-riforma ...

07/02/2004
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Libertà

soddisferemo le richieste
Scuola, boom del tempo pieno
Ma restano dubbi e timori sugli organici post-riforma


Da ieri il Csa (ex provveditorato agli studi) sta tirando le fila delle iscrizioni negli istituti scolastici piacentini: dalle Elementari alle Superiori. Con il 6 febbraio scadeva il termine dato dal Csa per far pervenire i "numeri" di ogni singola scuola di città e provincia. A breve dovrebbe essere chiaro il quadro delle preferenze che famiglie e bambini hanno espresso. Ma un primo, parziale dato, raccolto su alcuni circoli didattici conferma il forte gradimento del tempo pieno per gli alunni (40 ore), rispetto al tempo obbligatorio normale (27 ore più 3 opzionali). Alcuni esempi: prendiamo l'Alberoni: dove 6 alunni iscritti alla prima del prossimo anno chiedono il tempo normale, 22 fanno richiesta del tempo pieno. Al Mazzini il rapporto è di 13 a 45 a favore del tempo pieno. Alla Taverna, Sant'Antonio, De Gasperi è richiesto solo il tempo lungo, alla Due Giugno, 11 bambini sono per il tempo normale e 46 per quello pieno. Alla Pezzani il rapporto è di 33 a 50 a favore del tempo pieno. Una riconferma che i genitori gradiscono il modello già sperimentato.
Il dirigente del Csa Armando Acri non entra, per ora, nella lettura dei dati: "Non sono ancora completi, la nostra indagine è stata mirata al momento solo sulla campionatura di dieci scuole primarie di città e provincia". Un campione che serve a fare proiezioni, ma che coglie già il leggero aumento di iscrizioni sulle prime classi, anche per effetto di una crescita della popolazione scolastica. E si nota la differenza tra tempo pieno e normale: il primo prevale sul secondo. A suo tempo, Acri ha spiegato che i dati sono essenziali per aver un quadro chiaro dei bisogni di insegnanti, ma ha anche confermato l'orientamento a mantenere inalterate le dotazioni di docenti per il prossimo anno scolastico 2004-2005. Come rispondono i sindacati? Per Marina Molinari (Cisl) si può parlare di "boom" del tempo pieno. "Dopo tanta polemica sull'argomento la gente ha il timore di vedersi portar via qualcosa che gradisce" aggiunge. E il trend è confermato a livello regionale se è vero che l'Anci, l'associazione dei comuni italiani, si è confrontata con Lucrezia Stellacci, dirigente regionale ufficio scuola, che si è impegnata formalmente a soddisfare le richieste di organico. "Aspettiamo il decreto sugli organici entro febbraio, ci dirà come si calcolano i posti di lavoro per il prossimo anno" dicono ai sindacati. L'incognita è proprio la modifica dei criteri con cui gli organici sono stati formati fino ad oggi. Raffaella Morsia, responsabile del sindacato-scuola per la Cgil, conferma la sensazione che la richiesta del tempo pieno da parte dei genitori sia una sorta di "difesa del modello esistente". E tuttavia, ci sarà una riduzione del tempo scolastico. Basti pensare alle Medie, argomenta Morsia, dove da 30 ore si passa a 27 "e con la beffa della seconda lingua straniera, mentre diminuiscono le ore delle varie materie". "In quanto agli insegnanti c'è una situazione di stallo, i collegi dei docenti non sono in grado di fare offerte precise alle famiglie, non si hanno organici definiti, risorse umane chiare". Il sindacato ha fatto richiesta di conservare i posti, ma dubbi e timori restano. "E in più si sono previste figure professionali che non hanno riscontro nel contratto. I tutor? Dovrà essere riaperto il contratto nazionale dei dipendenti della scuola per definire chi sono, chi li paga e come sarà la paga. Ecco perché chiediamo alla Moratti di fermare tutto e ritirare il decreto". pat.sof.



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