Libertà-Riforma Moratti? Forse a novembre

Al Csa incontro sulla sperimentazione tra i dirigenti scolastici e i tecnici del coordinamento regionale
"Riforma Moratti? Forse a novembre"
Gli addetti ai lavori: tempi troppo stretti, probabile una deroga

Seduti attorno al tavolo tecnici della Commissione di coordinamento regionale per la Riforma nazionale: obiettivo l'illustrazione delle linee guida ed i contenuti messi a punto dal ministero, e l'ascolto di eventuali suggerimenti e osservazioni. "L'attivazione della sperimentazione - spiega il dottor Acri - è subordinata al parere del Consiglio nazionale per la Pubblica istruzione, del quale faccio parte, che si riunirà a Roma insieme al ministro il 10 e l'11 settembre prossimi: ritengo che ne uscirà un giudizio positivo della riforma, ma per la sua applicazione si dovranno attendere i criteri per l'individuazione degli istituti atti a farla propria, fissati per decreto; per questo è ragionevole parlare di una deroga rispetto all'avvio delle lezioni, fino alla fine ottobre, al massimo a inizio novembre". Ettore Piazza, del coordinamento regionale, comincia a fare luce su alcuni contenuti di una riforma per molti versi ancora avvolta nella nebbia. Precisa che "non ci sarà nessuna imposizione dall'alto, i singoli istituti e soprattutto le famiglie verranno coinvolte nell'attuazione della sperimentazione". "La vera novità messa in campo - spiega - sta proprio nel ruolo riservato alle famiglie, le quali saranno chiamate a dare un contributo fattivo nella definizione delle competenze didattiche che i figli dovranno raggiungere al termine di ogni anno scolastico. Per ciascun bambino si stabilirà un percorso formativo personalizzato ed anche l'anticipazione o meno del suo ingresso a scuola a 5 anni e mezzo verrà decisa sulla base di valutazioni condotte con le famiglie. Ogni singolo alunno avrà un maestro come referente unico che coinvolgerà costantemente i genitori per comporre quello noi chiamiamo 'portfolio', una sorta di cartella delle competenze, nella quale potranno rientrare anche contenuti extra scolastici". Le attività svolte al di fuori della scuola potranno infatti venire assunte a pieno titolo all'interno del percorso formativo: lo studio di uno strumento musicale o l'apprendimento di una disciplina sportiva, opportunamente certificati, faranno parte del bagaglio di cognizioni acquisite a fine anno dal bambino. Piero Pergolotti, dirigente regionale dell'ambito istruzione, competente per la nostra provincia, sottolinea come alla fase di sperimentazione, che investirà un numero assai limitato di strutture scolastiche, "seguirà un'estensione della riforma: quest'anno le scuole prescelte saranno soggette a un monitoraggio continuo con periodiche verifiche e valutazioni sull'andamento dei nuovi corsi; anche a livello provinciale sarà istituito un comitato di tecnici che si riunirà mensilmente". Mauro Ferri
Slitta agli inizi di novembre l'avvio della sperimentazione scolastica per gli istituti elementari e per l'infanzia, elaborata dal ministero della Pubblica istruzione, che dovrebbe coinvolgere anche due circoli didattici piacentini. A formulare un'ipotesi realistica sulla tempistica della mini-riforma è il direttore provinciale del Csa (Centro Servizi Amministrativi), Armando Acri. Ieri mattina presso l'ex provveditorato di via Camia si è svolto un importante incontro fra i dirigenti scolastici delle scuole piacentine interessate alla sperimentazione.

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