Libertà/Pc: Decine di precari perdono "punti". Allarme del sindacato-scuola
Colpiti i supplenti di italiano privi di almeno un esame di latino e gli ingegneri che potevano insegnare matematica
I docenti colpiti faranno ricorso
Decine di insegnanti, depennati dalle graduatorie di istituto. Per un'incongruenza burocratica, sono stati improvvisamente cancellati i punteggi faticosamente conquistati in anni di insegnamento, cancellati il lavoro presente e il futuro. È un nuovo colpo inferto ai precari della scuola, che ieri - nell'ultimo giorno utile per la presentazione dei ricorsi sulle graduatorie degli istituti piacentini - hanno ricevuto l'amara sorpresa: il loro nome non figura più nelle graduatorie, le liste da dove le varie scuole piacentine "pescano" i supplenti. Il destino della cancellazione interessa varie decine di piacentini, molti dei quali hanno già presentato ricorso assistiti dai sindacati. Due le classi colpite: i potenziali supplenti che da anni fanno supplenze di italiano nella scuola media (classe A043) e che hanno scoperto di non essere regolari se nel loro piano di studi della laurea non figura un esame di latino; e gli ingegneri (A049) che fino a pochi giorni fa potevano insegnare matematica. «Io insegnavo da dodici anni - spiega un professore - e tutto il mio punteggio lo avevo accumulato così. Ora mi toglieranno tutti i punti. Anni di lavoro andati in fumo». «Assurdo che il governo si vanti del sostegno ai precari: qui hanno applicato la legge colpendo i più deboli». In effetti, come spiegano i sindacati, si è prodotto un paradosso: mentre il decreto per le supplenze esige l'esame di latino, il decreto per ottenere l'abilitazione e le cattedre in ruolo, non lo esige. «È un paradosso assurdo - osserva la segretaria della Cisl Scuola Marina Molinari - Oggi ci sono professori abilitati in ruolo alle medie che insegnano senza aver fatto l'esame di latino. E persone che non possono invece più fare supplenze brevi sulla base del secondo decreto. Sembra un meccanismo creato ad hoc per fare confusione. Chi si avvantaggia sono solo le università, che obbligano le persone a riscriversi magari solo per fare un esame. E sono le stesse università che ai tempi delle lauree di queste persone, non li avevano informati bene». «Ci sono due problemi su cui saremo inflessibili - promette Raffaella Morsia di Cgil scuola - Primo, il pregresso servizio va riconosciuto (non si possono cancellare i punti). Il secondo: visto che c'è stata un'incongruenza nata dal Ministero, chiediamo che le persone depennate siano reinserite in graduatoria, peraltro il latino alle scuole medie non si insegna più da tempo. Dopo i reclami mandati alle scuole e al ministero, abbiamo già chiesto al ministero un incontro per chiedere la sanatoria». Gli uffici legali dei sindacati sono già stati coinvolti. Il timore è anche che di queste norme non si siano accorti tutti gli istituti piacentini, e che quindi solo alcuni debbano pagare le incongruenze del legislatore.
Donata Meneghelli