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Libertà/PC: attesaMaterna, 250 bambini "a casa"

Raffaella Morsia (Cgil) ci tiene a mettere in luce le uniche due cose positive della vicenda: «Il metodo di mettere allo stesso tavolo istuzioni, scuola, sindacati è un metodo virtuoso, finalizzato a dare risposte ad esigenze di un territorio qualunque sia il colore politico

21/05/2009
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Libertà

Dieci i comuni interessati (non c'è Piacenza). Si verificano gli edifici e le liste Confermati i numeri del ministero. Si spera negli organici di fatto

Allo stato attuale 250 bambini di tutta la provincia (comune capoluogo escluso) rimangono fuori dalle scuole materne pubbliche perché non ci sono insegnanti sufficienti. Non solo: mancano anche i docenti per completare quattro sezioni. A comunicarlo in via ufficiale è stato l'Ufficio scolastico provinciale che ieri mattina ha presentato gli organici di diritto della scuola dell'infanzia al tavolo composto da Provincia, autonomie scolastiche, rappresentanti delle amministrazioni pubbliche coinvolte dai tagli, i sindacati. A confermarlo è stato lo stesso assessore provinciale Fernando Tribi il quale ha anche annunciato che se il Governo dovesse tornare a dare segnali positivi con nuove risorse «allora noi saremo sempre e ancora disponibili a fare la nostra parte in maniera sussidiaria».
In tutti i modi, il territorio piacentino è pronto ad affrontare l'emergenza. Nell'incontro sono stati messi a punto i criteri con i quali verranno distribuite le eventuali risorse se, appunto, il Governo, in sede di organici di fatto, dovesse intervenire. «L'amministrazione provinciale - osserva Tribi - verifica l'idoneità delle strutture scolastiche destinate ad ospitare le classi in più; l'ufficio scolastico provinciale, dal canto suo, dovrà verificare, tramite gli uffici anagrafe comunali, l'effettiva consistenza delle liste di attesa per le scuole dell'infanzia».
In buona sostanza occorrono 24 posti di cui 20 da destinare alle richieste delle nuove classi presentate da 10 comuni: Borgonovo, Carpaneto, Pianello, Lugagnano, Podenzano, San Giorgio, Gazzola, Bettola, Rivergaro e Nibbiano.
«Rispetto alla precedente runione - osserva Lucia Galeazzi (Cisl) - non abbiamo avuto purtroppo nessuna notizia positiva e l'organico di fatto non ci sarà prima di fine luglio, fine agosto con gravi disagi, adesso per le famiglie, poi per i bambini».
«Il commento è scontato - continua -, questo governo, il ministro Gelmini sono mesi e mesi che dicono che le richieste delle famiglie saranno esaudite, che il bambinio è prioritario su tutto; oggi stiamo cominciando a toccare con mano tutti i problemi che è da settembre che noi segnalavamo e per i quali siamo stati accusati di strumentalizzazione».
Raffaella Morsia (Cgil) ci tiene a mettere in luce le uniche due cose positive della vicenda: «Il metodo di mettere allo stesso tavolo istuzioni, scuola, sindacati è un metodo virtuoso, finalizzato a dare risposte ad esigenze di un territorio qualunque sia il colore politico; se il ministro parla di generalizzazione della scuola dell'infanzia, bene allora noi chiediamo che si dia una risposta su tutto il territorio».
Altro aspetto virtuoso è quello della Provincia di Piacenza, «disposta a contribuire in maniera sussidiaria all'operato del Governo, continuando a sostenere l'assunzione di docenti a completamento dei posti messi a disposizione del ministero».


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