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Libertà/Pc: Alunni disabili, Sos al prefetto

Sindacati e famiglie: sostegno insufficiente ad un mese dalla ripresa

17/10/2009
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Libertà

La denuncia che per 36 alunni disabili certificati ad anno scolastico già avviato non sono stati assegnati docenti di sostegno l'avevano già fatta. Di ieri la stessa denuncia è diventata un Sos da consegnare al Prefetto di Piacenza «affinchè rappresenti all'amministrazione scolastica competente la necessità di assicurare a tutti gli alunni diversamente abili del nostro territorio il pieno diritto all'educazione, all'integrazione sociale, alla partecipazione alla vita della comunità attraverso l'assegnazione dei docenti di sostegno necessari». Raffaella Morsia (Flc Cgil) e Stefano Vantadori (Cisl Scuola) si sono recati ieri mattina al Palazzo del Governo in via San Giovanni, dove hanno incontrato il prefetto Luigi Viana. Un incontro a porte chiuse, durato circa trenta minuti, al termine del quale Morsia e Vantadori hanno riaffermato le ragioni contenute nel documento affidato a Viana. Ma al prefetto e al ministro Gelmini hanno scritto sullo stesso argomento (sostegno insufficiente) da Piacenza anche le famiglie riunite nell'associazione Oltre l'autismo, evidenziando alle autorità «la grave situazione di disagio scolastico rilevata a carico dei loro figli, nonchè a carico dei ragazzi certificati».
«Comprendiamo - scrivono nella lettera le famiglie -i complessi problemi organizzativi e finanziari, ma vogliamo ricordare che ai nostri ragazzi la legge 104/92 assicura il diritto a frequentare la scuola, compresa la secondaria di secondo grado, senza riduzioni di orario, a meno che non siano dovute a esigenze sanitarie o terapeutiche dell'allievo, affiancati da personale qualificato rispetto alle esigenze di bambini e ragazzi con autismo e con i necessari supporti affinchè la presenza a scuola sia esperienza effettiva di integrazione, socializzazione e formazione». «Dobbiamo invece constatare - protestano con pacatezza e con civiltà le famiglie di Oltre l'autismo - che diversi ragazzi si sono ritrovati in classi più numerose, si sono visti ridotte le ore di sostegno e di assistenza, e, in alcuni casi, addirittura non possono frequentare nella sua interezza l'orario scolastico, soprattutto alle scuole superiori». «Auspichiamo che gli sforzi congiunti di tutte le istituzioni - conclude la lettera-denuncia delle famiglie - e in primis la Provincia, alla quale riteniamo spetta tra l'altro un ruolo di vigilanza, si attivino perchè rapidamente siano garantiti a tutti i bambini e i ragazzi con autismo i loro diritti».
Morsia e Vantadori sono tornati ieri a denunciare il fatto che «a tutt'oggi ad un mese dall'inizio delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado nella nostra provincia risultano iscritti e frequentanti 36 alunni diversamente abili certificati che non sono stati considerati ai fini dell'assegnazione del sostegno didattico da parte dell'amministrazione scolastica».
Simona Segalini
simona. segalini@liberta. it


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