Libertà-La riforma Moratti accende la protesta
Anche da Piacenza si chiede il ritiro della Legge 53 che dà attuazione alle nuove regole. D'accordo Cgil, Cisl, Uil e Gilda La riforma Moratti accende la protesta Sindacati e genitori in agit...
Anche da Piacenza si chiede il ritiro della Legge 53 che dà attuazione alle nuove regole. D'accordo Cgil, Cisl, Uil e Gilda
La riforma Moratti accende la protesta
Sindacati e genitori in agitazione. Verso l'occupazione delle scuole
Proclamato lo stato di mobilitazione di tutto il personale della scuola piacentina. La levata di scudi dei sindacati nazionali contro la legge Moratti, all'indomani dell'approvazione del primo decreto attuativo della riforma della scuola da parte del consiglio dei ministri, arriva anche a Piacenza. I prossimi giorni si preannunciano quindi decisamente roventi per le categorie sindacali (Cgil, Cisl, Uil Scuola e Gilda degli insegnanti) e per i comitati di genitori nati in segno di protesta contro la riforma Moratti.
Uno stato di agitazione che potrebbe culminare in uno sciopero unitario, come hanno annunciato i sindacati in una serie di comunicati arrivati in redazione, e che potrebbe portare addirittura all'occupazione delle scuole piacentine, fenomeno al quale si sta già assistendo in altre città italiane. "Chiediamo il ritiro della legge 53: non c'è più spazio per la mediazione. Si è voluto colpire la scuola pubblica, renderla più povera e più selettiva - ha affermato Raffaella Morsia di Cgil Scuola -. Il governo si è mostrato sordo a tutte le mobilitazioni e azioni messe in campo nei mesi scorsi" da sindacati e cittadini, ma soprattutto "sordo anche ai pareri negativi degli esperti del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, sordo alle lacerazioni interne alla maggioranza (l'Udc aveva espresso parere contrario, ndr)". Se non arriveranno segnali di ripensamento da parte del governo si andrà quindi verso "uno sciopero generale, e all'occupazione delle scuole". "E' la proposta che è stata avanzata dai comitati dei genitori contro la riforma (ieri pomeriggio una delegazione si è recata infatti in una scuola elementare occupata di Reggio Emilia) - ha aggiunto Marina Molinari di Cisl Scuola - e che noi, come sindacati, sosterremo. Metteremo in campo una serie di iniziative, nel segno della legittimità, per dare un segnale del disagio avvertito nel mondo della scuola". "In base a questo decreto - ha ricordato - toccherà al collegio docenti delle scuole medie decidere quali insegnamenti tagliare, e di fatto quali colleghi tagliare". In questo modo, ha osservato Fulvio Vassallo, coordinatore provinciale della Gilda degli insegnanti, si chiede "agli organi della scuola di diventare corresponsabile dei tagli" decisi dalla legge 53. "Siamo in disaccordo su tutta la linea, e abbiamo proclamato lo stato di agitazione. Vogliamo coinvolgere anche gli altri sindacati nelle azioni di protesta con le altre associazioni e sindacati". Cosa prevede il primo decreto della legge 53: La riforma entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico. Ingresso alla scuola d'infanzia a 2 anni e mezzo (per i bambini che compiono i tre anni entro il 28 febbario). Ingresso anticipato anche per le elementari a 5 anni e mezzo: tra i punti principali del provvedimento l'abolizione dell'esame di Stato per la quinta elementare, inglese e informatica dal primo anno delle elementari, seconda lingua europea e tempo prolungato gratuito alle medie e tempo pieno (con la discussa formula 27, più 3 più 10 ore) gratuito per tutti i bambini. Paola Pinotti
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