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Libertà: Insegnanti e presidi d'accordo:o i soldi oppure servizi a rischio

Sciopero generale della scuola piacentina, adesione al 30%

17/04/2007
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Libertà

Una delegazione di manifestanti ricevuta in prefettura


«Noi supplenti siamo senza stipendio da tre mesi: lavoriamo senza essere pagati, dovendo ugualmente sostenere le spese di affitto e bollette. La situazione sta diventando insostenibile, non è possibile andare oltre». L'accorata protesta di Antonio Giannetti, insegnante supplente della scuola materna dell'istituto comprensivo di San Nicolò, si aggiunge a quella di Valeria Albertelli, madre di due giovani studenti, e di Maria Antonietta Stellati, dirigente dell'istituto comprensivo di Cortemaggiore. Rappresentano i tre volti del sistema scolastico piacentino che ieri ha scioperato, unica provincia in tutta Italia (la mobilitazione è stata indetta da Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola anche a livello regionale contro le insufficienti assegnazioni di organici, con una percentuale di adesione del 30 per cento), contro il mancato trasferimento delle risorse statali per il pagamento dei docenti supplenti, quasi tre milioni di euro accumulati nel corso del 2005 e del 2006. Mobilitazione che ha preceduto di un giorno l'arrivo, previsto per oggi, del direttore dell'Ufficio scolastico regionale Luigi Catalano, ospite della direttrice provinciale Loredana Morace. Ieri mattina un gruppo di manifestanti si è riunito in presidio davanti alla Prefettura, con striscioni e bandiere.
Iniziativa cui hanno aderito anche Nando Mainardi e Roberto Montanari, rispettivamente segretario regionale e provinciale di Rifondazione Comunista, Flavio Chiapponi e Giulia Piroli, segretario provinciale e coordinatrice donne dei Democratici di Sinistra. Una delegazione, composta da Antonio Giannetti, Valeria Albertelli, Maria Antonietta Stellati, Raffaella Morsia, segretaria provinciale di Flc Cgil, Marina Molinari di Cisl Scuola (presente alla manifestazione anche il segretario aggiunto Gianni Salerno), Massimiliano Borotti, segretario provinciale Uil, ha incontrato il capo di gabinetto della Prefettura Marilena Razza.
«Il nostro timore di genitori è che, qualora non venga trovata una soluzione positiva al problema, si determini un impoverimento dell'offerta formativa - dice Albertelli -. Viene messa a rischio la qualità del servizio scolastico». «Ad alcune scuole è già stato corrisposto l'equivalente del 50 per cento degli stanziamenti previsti per il 2007 - aggiunge la preside Stellati, dell'associazione scuole autonome -. Questo consentirà di pagare qualche stipendio, ma non risolve il problema. Se utilizziamo in questo modo le risorse non resta nulla da destinare a progetti didattici. Chiediamo chiarezza». «Se operassimo nel settore del privato, anziché in quello pubblico, si dovrebbe ricorrere alle ingiunzioni di pagamento - fa notare Morsia -. Ora i presidi si trovano nella situazione di dover decidere tra il non assumere più insegnanti sostituti o procedere ugualmente, sapendo però di non poterli pagare». Borotti sottolinea come questa situazione di sofferenza si stia estendendo anche nel settore della ricerca, mentre Molinari anticipa che «se le risorse mancanti non verranno stanziate, organizzeremo nuove iniziative di protesta». La dottoressa Razza ha assicurato che si farà portavoce della protesta ai massimi livelli, inviando le informazioni raccolte al ministero della Pubblica istruzione e alla presidenza del consiglio.
Paola Pinotti


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