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Libertà-I motivi del dissenso: dal "tutor" al tempo pieno

I motivi del dissenso: dal "tutor" al tempo pieno In un volantino elencate tutte le ragioni per dire "no" alle nuove disposizioni scolastiche ...

01/02/2004
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Libertà

I motivi del dissenso: dal "tutor" al tempo pieno
In un volantino elencate tutte le ragioni per dire "no" alle nuove disposizioni scolastiche


Non piace "l'insegnante di serie A che farà 18 delle 27 ore obbligatorie mentre gli altri insegnanti di fatto saranno relegati a ruoli secondari..." (sim.seg.) L'insegnante tutor previsto dalla riforma? Dietro la lavagna. Per i protagonisti piacentini del dissenso verso il decreto a firma Moratti, il tutor - o "supermaestrone tuttologo", come viene definito - è una delle novità da impallinare. "Perchè - spiega il volantino del Comitato distribuito ieri per le vie di Piacenza - con ciò si nega la cooperazione e la collegialità: ci sarà un insegnante di serie A che farà 18 delle 27 ore obbligatorie e gli altri insegnanti di fatto relegati ad un ruolo secondario". Ma il "libro nero" delle proteste non si esaurisce con questa voce. Tempo scuola, un altro esempio. Caso elementari: "Ventisette ore settimanali obbligatorie per tutti - evidenzia il documento - ma così si potrebbero avere bambini che nella stessa classe resterebbero a scuola 27 ore, altri 27 ore più 3 opzionali, e altri ancora 27 ore più 3 più 10, per la mensa. Il modello pedagogico, didattico ed organizzativo del tempo pieno - la denuncia - sarebbe snaturato, non esisterebbero più due insegnanti di classe contitolari, così come alle odierne classi a modulo non sarebbero garantiti gli insegnanti attuali e la loro contitolarità". E si prosegue con la media: "Qui - secondo il Comitato - sarà un bel guazzabuglio. Contro gli attuali modelli di 30 ore settimanali per il tempo normale e di 36-40 per quello prolungato, si passerà alle 27 ore settimanali obbligatorie, con possibilità di aggiungerne altre 6. Nelle 27 ore per tutti si dovrà inserire anche l'insegnamento della seconda lingua dell'Unione Europea. Quindi, meno ore e più insegnamenti da suddividere tra le ore rimanenti". Strali all'indirizzo anche degli anticipi e della nuova scuola dell'infanzia. Sugli anticipi: "Si anticipa a 2 anni e mezzo l'ingresso nella scuola dell'infanzia e a 5 e mezzo quello alla elementare, senza che ci siano le strutture adeguate e le necessità pedagogiche. Questa velocizzazione - si sostiene - è dannosa". Scuola dell'infanzia: "Dovrebbe ospitare bambini di 2 anni e mezzo che necessitano di un rapporto 1 a 7, contro il rapporto 1 a 28 della materna".


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