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Libertà-Fassino: questo governo non favorisce la scuola la posizione del centrosinistra sulla riforma

In Italia Fassino: questo governo non favorisce la scuola la posizione del centrosinistra sulla riforma ...

11/03/2004
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Libertà

In Italia
Fassino: questo governo non favorisce la scuola la posizione del centrosinistra sulla riforma


RomaFrancesco Rutelli dice che Silvio Berlusconi non ha voluto il confronto con Piero Fassino a Porta a Porta perché è "da sempre terrorizzato dai faccia a faccia". Fassino non capisce perché "il solo uomo politico che si sottrae alla regola del confronto sia Berlusconi". Bruno Vespa ha tentato il "giochetto" di dividere la lista Prodi, invitando al suo posto Enrico Boselli. Ma è lo stesso Boselli a dare una spiegazione politica del suo rifiuto. Con la lista comune, "insieme dobbiamo decidere chi deve rappresentarla in tv". Seduti fianco a fianco, i tre big della lista Prodi dicono ai giornalisti ciò che avrebbero voluto contestare e proporre sulla scuola, davanti a Berlusconi e a Letizia Moratti. Fassino si augura che ciò possa ancora avvenire, magari prima delle elezioni europee, evitando così la violazione di "un'elementare regola di parità di condizioni". Un governo che non investe sulle nuove generazioni, dice Fassino con una metafora sportiva, costringe il paese "a stare in panchina", mentre "l'Italia deve giocare da titolare". I governi dell'Ulivo, di fronte un'inflazione salita in tre anni al 5,4 per cento, hanno incrementato del 24 per cento la spesa per l'istruzione. I governi della Cdl, di fronte a un'inflazione reale del 7 per cento, hanno aumentato la spesa del 3,4. La Moratti ha chiesto 8.300 milioni di euro, ne sono stati accordati 90, l'1 per cento della domanda. Un punto di eccellenza era la nostra scuola per l'infanzia. La riforma l'ha stravolta, riducendola a custodia dei bambini. Il tempo pieno si riduce da 40 ore a 27, più, come dice Berlusconi, 10 di ristorazione, con rischi - ironizza Fassino - per l'obesità dei bambini. A 12-13 anni, i ragazzini dovrebbero scegliere il proprio futuro, vista la scissione tra proposta formativa in scuola e attività professionale. Si torna indietro di 40 anni, a prima della riforma dell'obbligo a 15 anni, ora ridotto a 14. Fassino avrebbe voluto anche dire in tv che viene violata la riforma federalista, che affida alle regioni autonomia e organizzazione scolastica, mentre viene soffocata l'autonomia dell'università e resa precaria l'attività dei docenti. Berlusconi dice che non accetta il confronto perché non vuole essere insultato. Ma è lui - obietta Fassino - a insultare l'opposizione, quando dice che i suoi leader sono fatti di gente che non lavora ed è anche disonesta. Boselli evoca la "massiccia partecipazione" alle manifestazioni e le definisce "un termometro" contro la riforma Moratti. Il capo Sdi non accetta i consigli di Umberto Eco, di non replicare a Berlusconi e rivendica il "dovere" di proposte alternative, di governo, per la difesa della scuola pubblica, il 90 per cento dell'istruzione. Renato Venditti



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