Libertà-Ciclone Moratti su 20mila bambini
L'attesa circolare con le "istruzioni all'uso" della riforma è arrivata ai presidi che consulteranno le famiglie Ciclone Moratti su 20mila bambini Che cosa cambia classe per classe: viaggio f...
L'attesa circolare con le "istruzioni all'uso" della riforma è arrivata ai presidi che consulteranno le famiglie
Ciclone Moratti su 20mila bambini
Che cosa cambia classe per classe: viaggio fra le novità
piacenzaQuasi 20mila i piccoli studenti di Piacenza e provincia investiti dalla Riforma Moratti (10.326 gli iscritti alle elementari, e 6.451 alle medie) che dal prossimo anno scolastico entrerà in vigore proprio nella fascia della scuola primaria (le elementari) e nelle medie (che si chiameranno scuola secondaria di primo grado), oltre che nella scuola dell'infanzia. Il 2 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 59, che inizia a tradurre la riforma in legge. Un paio di giorni fa è uscita anche un'attesa circolare che fornisce agli istituti scolastici 22 pagine di istruzioni, compresa la necessità di consultare ("in tempo utile per l'inizio del prossimo anno scolastico") i genitori dei bambini di tutte le classi elementari e delle prime medie, per far loro scegliere le varie opzioni di tempo scuola e le ore facoltative. E sì, perché la riforma fa cadere la distinzione tra tempo pieno (prolungato nel caso delle medie) e tempo "normale". E si tratta solo di una delle novità di questa rivoluzione. Per districarsi nel labirinto, Libertà propone un vademecum di novità e rischi, con il supporto di Raffaella Morsia e Marina Molinari, segretarie della Cgil scuola e della Cisl scuola, che in questi mesi hanno viaggiato per tutta la provincia, incontrando le famiglie disorientate dal cambiamento. Ai sindacati la Riforma non piace: "Si profila il modello di una scuola supermarket, con l'istruzione che si trasforma in un servizio a domanda individuale", commenta la Morsia riferendosi alla separazione tra le attività obbligatorie e quelle facoltative. Oltre alla frammentazione dell'offerta, si profila quella delle classi, con bambini di una stessa classe che potranno frequentare le 27 ore obbligatorie, e altri che ne faranno altre 3 opzionali o 10 di mensa. "L'accentuazione delle attività opzionali - secondo la Molinari - incrementa le differenze territoriali: c'è il rischio di creare cittadini di serie A di serie B, con scuole che avranno certe risorse, e Comuni che potranno offrire certi servizi, mentre altri che non lo potranno fare". Osservazione quest'ultima legata in particolare all'accoglimento dei bambini di 2 anni e mezzo alla materna, altro tasto dolente della riforma: "Siamo di fronte ad un precocismo spinto, unito al tentativo di trasformare la scuola dell'infanzia da luogo educativo a luogo di assistenza (non è un caso che sia stata tolta dal sistema dell'istruzione)". Basti pensare che verrà eliminata la compresenza tra gli insegnanti, spazio che sinora era stato utilizzato per progetti didattici". Il modello badanteria, secondo i sindacati scuola, è la diretta conseguenza anche dal meccanismo di iscrizioni anticipate e posticipi che genereranno classi da 28 bambini con un gap dai 2 anni e mezzo ai 7 (specie nei Comuni piccoli con una sezione unica di materna). Ora che il decreto è stato pubblicato, i sindacati scuola (che hanno comunque aperto lo stato di agitazione anche in merito al "trattamento" dei docenti) invitano le famiglie a "fare squadra con le istituzioni scolastiche", e queste ultime a "far leva sull'autonomia per contrastare il modello della scuola supermarket". "Si tratta di riconoscere professionalità al collegio docenti, dando fiducia alle istituzioni scolastiche". Per limitarci ad un esempio, rispetto al tempo scuola e alle attività didattiche, si tratterà di invitare i bambini della stessa classe a scegliere un'offerta unitaria e lo stesso pacchetto orario, per evitare "la disgregazione della classe e la frammentazione del modello pedagogico". Donata Meneghelli
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