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Liberazione: Usp in crisi. Gli insegnanti chiedono valenza retroattiva per salvare lo stipendio

Nomine dei docenti:ancora ritardi Protestano in tenda

22/09/2007
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Liberazione

Valeria Morando
Un altro anno è passato e i docenti, invece di incontrarsi sui banchi di scuola e discutere di programmi e piani di studio per gli studenti, si trovano di fronte al Provveditorato agli studi di Roma più precari che mai. Ha il sapore di una vecchia storia quella degli incarichi annuali e dei professori delle scuole elementari, medie e superiori che non vengono convocati. Storia però non tanto vecchia. Ogni anno le nomine andrebbero effettuate entro il primo settembre ma questa volta l'Ufficio Scolastico Provinciale (Usp) di Roma non è proprio al passo con i tempi. Che l'Usp fosse in condizioni disastrose non è poi una novità, ma che i docenti perdano un mese di stipendio a causa di una sua grave responsabilità (peraltro ammessa) non è accettabile. Le prime convocazioni per incarichi annuali e solo per alcune classi di concorso o materie, hanno avuto inizio dal 19 settembre. Ma se le nomine verranno effettuate a fine settembre, che ne sarà dello stipendio? Una cinquantina di docenti lunedì scorso ha "piantato" tende di fronte all'Usp. Chiedono la nomina retroattiva dal primo settembre per avere quantomeno la garanzia dello stipendio che gli spetta. La risposta della dirigente Maria Assunta Palermo è quella di sempre: «Siamo in ritardo ma le responsabilità andrebbero ricercate in altri ambiti». Rispetto alle richieste dei docenti di vedersi garantito almeno il diritto al precariato, il ministro Fioroni ha invocato i soliti problemi di natura tecnica che impedirebbero la corresponsione degli stipendi per eventuali sovrapposizioni tra incarichi già assegnati e quelli dei supplenti. «Alcuni di noi, tra i più fortunati,- dicono i docenti precari della provincia di Roma - ricevono 10 mensilità di stipendio all'anno dal momento che non abbiamo una retribuzione estiva e, per l'incapacità dell'amministrazione di smaltire il lavoro, il nostro stipendio dovrebbe ridursi a 9 mensilità o anche meno?». Il rilancio della scuola pubblica e del sapere è uno dei temi su cui il nuovo Governo ha puntato per avere maggiori consensi. Ma i continui tagli e le crescenti difficoltà a garantire addirittura l'elementare diritto allo stipendio non sembrano andare nella direzione indicata. In questo contesto anche gli studenti sono costretti a continui cambi di docenti e metodi di studio incompatibili con gli obiettivi più volte prospettati dal ministro Fioroni.


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