Il Presidente Napolitano, durante la visita all'Università di Napoli, ha chiesto che siano rivisti i tagli che la legge finanziaria prevede dal prossimo anno per l'Università e la Ricerca.
Chiedo caldamente che il Presidente intervenga anche rispetto alla mannaia che si abbatterà sul Primo ciclo della scuola, la Primaria e sulla Secondaria di primo grado, segmenti sui quali si scaricheranno, nel 2009/10, tutti i tagli previsti dal Piano Programmatico del settembre 2008 e che il Ministero non è riuscito a realizzare, vuoi per l'opposizione delle Regioni, come nel caso del ridimensionamento delle Istituzioni scolastiche e dell'eliminazione dei plessi con basso numero di iscritti, vuoi per difficoltà legate alla complessità delle operazioni e alla ristrettezza dei tempi, come nel caso dell'accorpamento degli indirizzi e della diminuzione degli orari scolastici nella scuola Secondaria Superiore.
Intervenire sulla riforma della Secondaria Superiore, ridisegnare il sistema delle cattedre, ridistribuire i contenuti disciplinari in orari più compressi, ridurre gli indirizzi del sistema dell'Istruzione Tecnica e Professionale prima che si aprissero le iscrizioni al nuovo anno scolastico è stato impossibile. Si è scelto, quindi, di rimandare di un anno queste operazioni, ma, contemporaneamente, di triplicare i tagli agli organici della Scuola Primaria e della Scuola Media! Come? Riducendo seccamente di 3 ore l'orario di tutte le sezioni di Scuola Media e introducendo il maestro prevalente in tutte le classi della Scuola Elementare, non solo nella classi prime, come previsto dalla legge 169. Con tali provvedimenti si prevede che i tagli per i primi segmenti scolastici addirittura triplicheranno ( da 10.000 si prevede che si passerà a 30.000 tagli, circa, di posti in organico). Il Ministro afferma, nella circolare sulle iscrizioni del 15 gennaio, che nella scuola primaria "le classi successive alla prima continueranno a funzionare nell'a.s. 2009/10 secondo gli orari a suo tempo scelti dalle famiglie, 27, 30 e 40 ore settimanali". In realtà si modificherà radicalmente l'organizzazione dell'offerta scolastica, perché, appunto, si tratterà di garantire "orari" e non modelli scolastici.
La scuola primaria aveva consolidato l'offerta di due modelli scolastici compatti: Modulo a 32 ore, di norma con due permanenze settimanali a scuola e Tempo Pieno, 40 ore su cinque giorni la settimana. Entro tali orari erano comprese l'assistenza ai pasti, le attività ludiche, i laboratori, i percorsi differenziati e individualizzati per gli alunni che ne avessero bisogno, le visite didattiche.. attività realizzate attraverso alcune ore di compresenza dei docenti. Di fatto, dal prossimo anno scolastico, tutte le ore di contemporaneità (di solito due a settimana per ciascun docente) saranno utilizzate per effettuare un "collage" di interventi intorno al maestro unico, il quale, con le sue 22 ore, diventerà l'unico garante del percorso didattico e sarà affiancato da tanti interventi quanti ne serviranno per raggiungere il modello orario richiesto dalle famiglie (ammesso e non concesso che gli organici assegnati siano sufficienti a soddisfare per intero la richiesta oraria di queste ultime!) Così, in alcune situazioni si potranno avere anche interventi di quattro o cinque docenti su di una classe (22 ore più tanti spezzoni di 2 ore ciascuno fino ad arrivare alle 27, 30/32, 40 ore richieste dai genitori): alla faccia del povero bambino che sarebbe disorientato dagli interventi di troppi maestri e maestre! E' ovvio che la responsabilità dei docenti rispetto al progetto didattico sarà diversamente distribuita e che fra le discipline insegnate alcune (quelle fondamentali) saranno affidate al o alla maestra prevalente, le altre, considerate secondarie, saranno affidate a maestri "di passaggio", secondo arbitrarie e superate gerarchie fra i saperi e con buona pace dell'attenzione che la pedagogia e la didattica attuali suggeriscono di porre ai linguaggi non verbali. Che fine faranno i laboratori, le visite guidate, le attività di ricerca? Che fine farà la scuola del "fare intelligente"? Con chi programmerà il maestro unico della scuola delle 24 ore? I genitori si renderanno presto conto che le 24 ore della scuola di cui hanno memoria, quella frequentata da loro o dai nonni, non saranno certo sufficiente a rispondere alle nuove esigenze dei loro figli e ai nuovi contenuti, dalla lingua straniera all'informatica, che fanno ormai parte del curricolo di base. In compenso non si toccano le due ore di religione cattolica (nella scuola dei genitori e dei nonni era solo 1 ora!) che, in proporzione ad un orario complessivo ridotto, assumono una rilevanza decisamente superiore.
E' bene che tutti sappiano cosa ci aspetta: una girandola di docenti, tanti perdenti posto in ogni scuola, trasferimenti di docenti anche anziani per servizio e discontinuità per gli alunni, tensioni e conflittualità nei collegi dei docenti, frantumazione del progetto didattico, carichi di lavoro molto diversi fra i docenti, diversa responsabilità rispetto al percorso didattico degli alunni. Per favore, Presidente, intervenga a salvare anche il Primo ciclo! Chieda che anche gli 8 miliardi di tagli per la Scuola vengano rivisti. I nostri figli non devono pagare la crisi economica! Non rubiamo loro il futuro!
* Dirigente scolastica della scuola "Iqbal Masih" di Roma
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