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Liberazione-Scuola, studiare costa sempre di più

Moige e Altroconsumo denunciano il carolibri. Sforato il tetto stabilito da Moratti. "Chi è andato oltre dovrà giustificare" Scuola, studiare costa sempre di più Veronic Algeri Non è an...

19/08/2005
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Liberazione

Moige e Altroconsumo denunciano il carolibri. Sforato il tetto stabilito da Moratti. "Chi è andato oltre dovrà giustificare"
Scuola, studiare costa sempre di più
Veronic Algeri
Non è ancora suonata la campanella del primo giorno di scuola per gli studenti. Già suona però l'allarme carolibri per i genitori. Con l'inizio del nuovo anno scolastico, le famiglie italiane dovranno spendere 8 milioni di euro in più per l'acquisto dei libri rispetto a quanto stabilito dal ministero dell'Istruzione. I libri costeranno il 2,4 per cento in più rispetto allo scorso anno. A lanciare l'allarme sono i risultati di un'indagine condotta dall'associazione Altroconsumo. La ricerca è stata svolta su un campione di 600 classi in 29 scuole medie inferiori di 8 grandi città italiane (Roma, Torino, Bari, Cagliari, Napoli, Milano, Bologna, Cagliari) e mostra che una famiglia su due dovrà spendere molto più del previsto. La spesa massima stabilita dal ministero dell'Istruzione per la dotazione dei libri di testo nelle scuole dell'obbligo verrà superata. La ministra Letizia Moratti aveva fissato un tetto di 280 euro per la prima media, 108 per la seconda e 124 per la terza. La soglia, secondo i risultati dell'indagine, non viene infatti rispettata dal 44 per cento delle prime classi delle scuole medie, dal 75 per cento delle seconde e dal 38 per cento delle terze.
Ma a soffrire del carolibri e a pesare sulle spalle dei genitori sono anche gli studenti degli istituti superiori. I testi dei licei classici (6,5 per cento in più) e quelli degli istituti tecnici industriali (6,9 per cento) sono quelli che registrano i maggiori aumenti.

Altroconsumo si è rivolta direttamente alla Moratti segnalando i risultati dell'inchiesta. La richiesta è quella di mantenere l'impegno preso rispetto al contenimento della spesa delle famiglie. L'associazione esorta i presidi delle scuole a convocare i consigli di classe per stilare una nuova lista di libri da adottare, mentre alle famiglie consiglia di "congelare l'acquisto dei libri". Alla Ministra si appella anche il Moige (Movimento italiano genitori): "gli aumenti previsti per i libri di testo sono gravi ed ingiustificabili. Non è accetabile che ogni anno nuove edizioni e ristampe aggiornate, spesso non giustificabili da esigenze di contenuti, provocano aumenti indiscriminati". Il responsabile dell'Osservatorio scuola del Moige, Bruno Iadaresta, protesta contro l'eccessivo gravare delle spese scolastiche sui bilanci familiari facendo proposte concrete: "una nuova edizione ogni 5 anni; eventuali aggiornamenti, se "fondamentali", con allegati leggeri a parte; sviluppo del mercato dell'usato e infine considerare come indice di valutazione dell'istituzione scolastica il rispetto dei tetti di spesa fissato dal ministero dell'istruzione".

Il ministero dell'Istruzione risponde alle polemiche sul carolibri: "Il tetto di spesa è bloccato con direttiva del ministro da tre anni e la situazione è tenuta costantemente sotto controllo attraverso il Sistema Informativo del Ministero in collaborazione con l'Associazione Italiana Editori". Il dicastero guidato da Letizia Moratti, in una nota, puntualizza che il sondaggio "è stato condotto su un numero limitatissimo di scuole".

In effetti, una regolamentazione in materia, voluta dal ministero esiste già: "Con una circolare dell'11 luglio scorso - precisa ancora la nota - i direttori regionali sono stati chiamati a fare specifiche verifiche sui casi di sforamento del tetto di spesa (...). Per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado, il Ministero ha già attivato per settembre un tavolo tecnico, con lo scopo di disciplinare in termini complessivi la delicata materia dei libri di testo anche per quanto concerne l'incidenza dei costi". Il Ministero, infine, ricorda che "anche quest'anno sono stati stanziati 103 milioni di euro per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo agli alunni delle famiglie in condizioni economicamente disagiate".

Anche dalla parte delle case editrici i buoni propositi non mancano. Dal primo gennaio del 2000, tutti i testi scolastici sono in teoria sottoposti a precise regole che l'Associazione italiana editori ha fissato in un "Codice di autoregolamentazione" per tener conto delle richieste di studenti, insegnanti e famiglie. Vi si stabilisce, per esempio che "Le nuove edizioni saranno giustificate solo da sostanziali aggiornamenti, pari al 20 per cento dei contenuti". Fra le proposte dell'Aie si trova anche quella di "sezionare" i volumi in più fascicoli per non aggravare ulteriormente i bilanci familiari. La ricetta contro il carolibri però non ha dato risultati.

L'e book, il libro scolastico in formato digitale, potrebbe fornire una risposta all'annoso problema. Le modalità di consumo del libro virtuale si stanno sviluppando con successo nelle scuole italiane e potrebbero aprire nuove prospettive di integrazione fra didattica e nuove tecnologie. Il problema della sua applicazione, più che dall'accessibiità al Web, che costituisce una resistenza individuale e culturale, lo pongono le stesse case editrici. La paura degli editori di perdere piccole quote di mercato, a causa della sempre possibile riproduzione abusiva, produce di fatto lo stallo legislativo e frena la cultura dell'accessibilità per tutti.


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