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Liberazione-Scuola, ora sono le superiori a guidare la protesta

Ondata di occupazioni di licei contro le riforme Moratti. Dopo MIlano, dove ieri in mille hanno denuniciato lo sfruttamento degli stagisti in due alberghi, è la volta di Roma. Da Napoli 20mila car...

17/04/2005
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Liberazione

Ondata di occupazioni di licei contro le riforme Moratti. Dopo MIlano, dove ieri in mille hanno denuniciato lo sfruttamento degli stagisti in due alberghi, è la volta di Roma. Da Napoli 20mila cartoline per il sostegno
Scuola, ora sono le superiori a guidare la protesta
Checchino Antonini
Un'assemblea degli studenti, per tutta la mattina, ha avviato ieri l'occupazione del "Jean Piaget", un istituto professionale di Cinecittà. Ma non sono solo gli studenti, ad aver preso possesso della scuola. L'occupazione, infatti, è stata promossa dal Coordinamento genitori-insegnanti del Municipio Roma X e si collega alla ondata più ampia di protesta contro le leggi Moratti. Nel pomeriggio, un'altra assemblea, più ricca di contenuti ha ragionato anche con i ricercatori e gli studenti universitari sulla portata delle controriforme che vengono da lontano e investono tutto il settore della formazione. Stamattina i gruppi rock del quartiere si uniranno alla protesta e, nel pomeriggio, si terrà un incontro con gli ex deportati del Quadraro (il rastrellamento nazista del '44) e il comitato per la difesa della Costituzione. Ancora delle problematiche scolastiche si parlerà nel pomeriggio con tutti i comitati romani che confluiranno al Piaget. Domani, alle 10, è dalla scuola occupata che partirà il corteo nell'anniversario del rastrellamento di 61 anni fa. "Perché la scuola pubblica è anche memoria collettiva", dice la maestra Claudia Pitaccio.
Entra nel vivo la campagna nazionale per l'abrogazione delle leggi Moratti, ultima delle quali quella sul "diritto-dovere" all'istruzione (formula ambigua che prelude all'abolizione dell'obbligo scolastico) e sull'"alternanza scuola-lavoro" grazie alla quale le aziende potranno attingere manodopera gratis dagli studenti-stagisti. Era il tassello che mancava alla liquidazione del sistema pubblico dopo l'abolizione del tempo pieno e la controriforma dell'Università privatizzata. Esperienze di lotta come quella di Cinecittà rivendicano invece la valorizzazione del sapere critico, la collegialità degli insegnanti e una scuola che non discrimini.

Da giovedì, il "popolo della scuola pubblica" è in azione anche a Milano dove ieri più di mille studenti di 40 scuole hanno protestato, contro gli stage formativi introdotti nelle scuole superiori dalla "riforma", di fronte al teatro Piccolo in zona Lanza e bloccando con un'irruzione pacifica due grandi alberghi in foro Bonaparte e piazza Duomo: "Gli stage - spiega una di loro, Giulia dei collettivi - sono una forma di sfruttamento. Sono obbligatori, non retribuiti e soprattutto sottraggono gli studenti alle normali lezioni".

Da Napoli, ventimila cartoline saranno spedite alla ministra Moratti per sottolinare il diritto alle ore di sostegno dei bambini disabili. Lunedì prossimo il coordinamento genitori "Tutti a scuola" ha organizzato una manifestazione in piazza Trieste e Trento, per denunciare "le coseguenze derivate dai tagli finanziari nella scuola pubblica". Alla manifestazione saranno anche presenti i genitori che hanno vinto il ricorso contro il taglio delle ore. "Chilometri di giustizia": è questo il titolo dato all'iniziativa per via delle ordinanze dei giudici legate insieme come panni stesi a formare un lungo filo di solidarietà.

Intanto oggi a Milano (liceo "Vittorio Veneto", ingresso Piazza Zavattari, MM Lotto) si riuniranno in assemblea i promotori dell'appello a Ciampi, sottoscritto da 11mila tra genitori, insegnanti, cittadini, e quasi 700 Comuni italiani. Si tratta di un'iniziativa promossa dal Manifesto dei 500. "La questione della scuola è una questione costituzionale e il Presidente (secondo il dettato dell'articolo 87) deve intervenire: da quest'anno programmi diversi si applicano da regione a regione, da scuola a scuola, da alunno ad alunno. La "riforma" Moratti sopprime i diplomi, regionalizza i Professionali e abroga gli Istituti Tecnici. I nuovi piani di studio dei licei comprimono in due anni l'intera letteratura italiana. Foscolo, Manzoni, Leopardi e tutti gli autori del '900 saranno confinati alla fine del quarto anno. Vuol dire aprire la strada al regionalismo, al particolarismo, alla messa in concorrenza delle regioni nella ricerca del più basso costo del lavoro possibile", dice Lorenzo Varaldo, coordinatore del "Manifesto dei 500".


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