Liberazione-SCUOLA, IL GOVERNO FA PROPAGANDA SULLA PELLE DEI PRECARI
Varato il decreto che ridetermina le graduatorie. Negativo il giudizio della Cgil. Prc: "Poche le immissioni in ruolo" SCUOLA, IL GOVERNO FA PROPAGANDA SULLA PELLE DEI PRECARI "Sul precariat...
Varato il decreto che ridetermina le graduatorie. Negativo il giudizio della Cgil. Prc: "Poche le immissioni in ruolo"
SCUOLA, IL GOVERNO FA PROPAGANDA SULLA PELLE DEI PRECARI
"Sul precariato il governo continua a muoversi con un pressapochismo inaccettabile". E' secco il commento del segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini sul decreto legge sul precariato approvato dal Consiglio dei ministri. E precisa: il governo "approva ora un decreto legge, che si era rifiutato di approvare a settembre scorso, quando ormai tutti i tempi sono ampiamente a rischio".
Secondo il governo le nuove "assunzioni" nella scuola, le virgolette sono d'obbligo in quanto si tratta di precari, ammontano a 15mila. Il decreto servirà "per dare avvio in tempo utile alle complesse operazioni di rideterminazione delle graduatorie in modo da garantire il regolare avvio dell'anno scolastico 2004-2005". Il decreto prevede che a partire dal prossimo anno scolastico l'ultimo scaglione delle graduatorie permanenti venga rideterminato sulla base di una nuova tabella di valutazione da rivedere ogni due anni. Queste le principali novità rispetto ai punteggi finora attribuiti: bonus di 6 punti alle abilitazioni diverse da quelle ottenute con le scuole di specializzazione; riduzione ad un terzo del punteggio da attribuire al voto di abilitazione (prima era graduato da 12 a 36 punti, ora viene graduato da 4 a 12 punti); riduzione ad un terzo del punteggio attribuito per le altre abilitazioni possedute in aggiunta a quella fatta valere come titolo di accesso; riconoscimento di tre punti al diploma di specializzazione annuale, al master e al corso di perfezionamento. Il decreto legge, specifica ancora il dicastero dell'Istruzione, affida alla contrattazione collettiva il compito di rideterminare il contingente dei posti riservato ai passaggi di ruolo degli insegnanti in servizio, in modo da destinarne il maggior numero possibile alle assunzioni dei precari. Nel testo approvato si prevede inoltre che alcune categorie di docenti sprovvisti di abilitazione, ma che hanno prestato servizio come supplenti per almeno 360 giorni tra il primo settembre '99 e la data di entrata in vigore del decreto, siano ammessi a frequentare corsi universitari speciali istituiti negli atenei e nelle istituzioni di alta formazione artistica e musicale.
Per Titti De Simone, deputata del Prc, il decreto del governo serve a sostenere una "operazione demagogica: poche immissioni in ruolo a fronte di centomila posti vacanti", "quando in realtà la politica del governo continua ad essere quella dei tagli".