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Liberazione-Scuola, ancora adesioni per il corteo del 15 maggio

L'obbiettivo è fermare le leggi delega su scuola e università Scuola, ancora adesioni per il corteo del 15 maggio Gli spot pubblicitari commissionati da Letizia Moratti per convincere g...

05/05/2004
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Liberazione

L'obbiettivo è fermare le leggi delega su scuola e università
Scuola, ancora adesioni per il corteo del 15 maggio
Gli spot pubblicitari commissionati da Letizia Moratti per convincere gli italiani che una legge che colpisce il tempo pieno sia in realtà un miglioramento della qualità della scuola non funzionano. Chi lavora o frequenta la scuola come genitore sa già che i problemi ci saranno eccome. E' per questo che la campagna del ministero e quella con la faccia di Berlusconi che ci spiega che nella scuola va tutto meglio, hanno come effetto quello di motivare la partecipazione alla manifestazione nazionale della scuola del 15 maggio. Le adesioni aumentano e i preparativi pure. La consapevolezza che il disegno del governo è quello per una riforma complessiva della scuola cresce. La paura è quella di un nuovo decreto, magari d'agosto a scuole chiuse, come succede sempre. Aderiscono in tanti, all'appello per il ritiro della riforma. C'è il Coordinamento nazionale in difesa del tempo pieno e tutti i coordinamenti locali, comitati di genitori, di insegnanti, dal nord, dal centro e dal sud e i sindacati, compresa la Cisl (ma non la Uil). Ci sono le grandi associazioni nazionali come l'Arci, Legambiente, Libera, l'Uds. Le organizzazioni giovanili della sinistra a cominciare dai Giovani comunisti e le forze politiche della sinistra e del centro. E' un bene, perché la manifestazione è indetta per il ritiro di tutte le leggi delega di riforma della scuola e dell'università e la convergenza di tutta la sinistra e anche del centro su un obbiettivo come questo va sottolineata. Fermare le riforme della Moratti è il risultato che la mobilitazione si pone e si lavora per raggiungerlo. Le iniziative sono molte. Il Prc sta presentando ordini del giorno che invitano gli enti locali a prendere parte alla manifestazione. I comuni dovrebbero attivarsi perché, tra le altre cose, le riforme prevedono dei costi aggiuntivi che ricadranno sui loro bilanci già ridimensionati dalla scure di Tremonti che ha tagliato i trasferimenti nelle due ultime finanziarie. Nelle scuole romane e del Lazio, poi si stanno raccogliendo fondi per coprire una parte dei costi della manifestazione: le strutture e i comitati che non devono spendere soldi per arrivare alla manifestazione, si impegnano per aiutare chi deve pagare gli autobus.
Ma. Mazz.


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