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Liberazione-Sarà il 15 novembre e sarà unitario

Sarà il 15 novembre e sarà unitario il prossimo sciopero generale della scuola. Un'agitazione che si preannuncia di grandi dimensioni e che potrebbe c Sarà il 15 novembre e sarà unit...

06/10/2004
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Liberazione

Sarà il 15 novembre e sarà unitario il prossimo sciopero generale della scuola. Un'agitazione che si preannuncia di grandi dimensioni e che potrebbe c
Sarà il 15 novembre e sarà unitario il prossimo sciopero generale della scuola. Un'agitazione che si preannuncia di grandi dimensioni e che potrebbe coinvolgere in un unico grande corteo il "popolo della scuola pubblica": le decine di migliaia di lavoratori, docenti, cittadini, genitori, studenti che tante volte nei mesi passati hanno invaso piazze, edifici scolastici e atenei per contrastare i percorsi di controriforma.
Per queste ragioni i Cobas della scuola, combattiva sigla dell'autorganizzazione, hanno deciso ieri di far slittare, su quella scelta da Cgil, Cisl e Uil anche per lo sciopero del pubblico impiego, la data della loro astensione dal lavoro indetta inizialmente per la settimana precedente. Lo annuncia un comunicato del portavoce Piero Bernocchi che suggerisce al mondo dell'università, in fermento contro il riordino delle carriere e il definanziamento, di unirsi al fronte di lotta che vede già tutta la scuola italiana - dalla materna alle superiori - alle prese con l'organizzazione della giornata di sciopero con manifestazione nazionale indetta a Roma. C'è altro: nel lungo comunicato, Bernocchi si dice disposto a unificare i cortei seguendo l'esempio del movimento contro la guerra. Anche tra le bandiere arcobaleno c'è un arcobaleno di posizioni ma questo non ha impedito che "si tenessero cortei unitari contro la guerra in Iraq e per il ritiro delle truppe", spiega il portavoce dei Cobas della scuola che chiede ufficialmente un incontro ai tre sindacati confederali per capire se sarà possibile far sfilare insieme l'intero arco di forze che si battono per cancellare la controriforma.

La scelta dei Cobas di "non frustrare il desiderio di unità" contro la "riforma" Moratti è stata dettata dalla "richiesta fortissima di unità" che proviene dal vasto movimento di lotta che s'è manifestato negli ultimi anni prima contro il "concorsaccio" di Berlinguer, il finanziamento delle private e le riforme De Mauro-Zecchino, poi con più forza ancora contro i piani morattiani che hanno preso di mira il tempo pieno, la collegialità, i diritti dei lavoratori, i programmi scolastici. Tuttavia, i comitati di base della scuola ci tengono a precisare che la convocazione per l'8 novembre nasceva dal fatto che i confederali avevano deciso quella data il 29 settembre e che i Cobas l'avevano fatta propria. La convocazione formale sarebbe slittata per un intoppo nella conciliazione, la complessa procedura prevista dalla legge "anti-sciopero". Intanto "Liberazione", infatti ne dava notizia il 3 ottobre ed esortava in un editoriale la convergenza dei Cobas. A far slittare tutto al 15 sarebbe stato il recapito dei telegrammi di rito al ministero da parte degli autorganizzati un po' prima della convocazione dei confederali. La ministra Moratti, intanto, prende tempo di fronte all'ennesimo sciopero. Da Trieste fa sapere di non saperne abbastanza per replicare ai lavoratori.

Che. Ant.


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