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Liberazione: Pensioni Damiano: «Chiudiamo entro giugno». I sindacati perdono la pazienza: «Convocateci»

Epifani alza la voce: «C'è molta inquietudine tra lavoratori e pensionati. Non ci sono tempi lunghi, questo dovrebbe richiedere che il governo apra formalmente il confronto con noi

03/06/2007
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Liberazione

Di cifre ufficiali non ce ne sono, né una convocazione formale da parte del governo. Ma il ministro del lavoro, Cesare Damiano assicura: «Entro giugno va chiuso il capitolo della riforma previdenziale. Cifre non ne faccio, me le tengo per i tavoli di concertazione» continua il ministro. I sindacati però sono stanchi di aspettare e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani alza la voce: «C'è molta inquietudine tra lavoratori e pensionati. Non ci sono tempi lunghi, questo dovrebbe richiedere che il governo apra formalmente il confronto con noi. Fino adesso abbiamo fatto solo incontri tecnici. È necessario che il governo si presenti avendo chiaro un punto di vista e su quello possiamo fare una trattativa». Il premier Romano Prodi aveva parlato di «una situazione di equilibrio di lungo periodo, tenendo conto dei conti pubblici e dare speranze di una pensione ai giovani» come obiettivo finale e aveva indicato che «le soluzioni possono essere tante ma da questi due punti non transigo». Riguardo le cifre, le ultime indiscrezioni sui giornali parlavano di un aumento delle pensioni minime che potrebbe essere di 40-50 o 80-100 euro al mese. Ma sono solo indiscrezioni che contribuiscono a peggiorare il clima con i sindacati: «È un gioco che non mi sta piacendo - afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni - Farebbe bene il ministero del lavoro a non fare uscire indiscrezioni per poi smentirle e a portare al più presto le sue proposte al tavolo». Entra nel merito delle possibili soluzioni invece la Uil: «È necessario aumentare tutte le pensioni da contribuzione, ovviamente partendo da quelle più basse», afferma il segretario confederale, Domenico Proietti. Comunque, ribadisce il sindacalista «siamo in attesa di una proposta ufficiale del governo, che speriamo arrivi la prossima settimana».


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