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Liberazione-Ministra, dove sei?

Gli studenti del Tasso: "Digiuneremo finché Letizia Moratti non ci risponderà" "Ministra dove sei?" Seri, responsabili e determinati a non mollare. Hanno sedici anni e cinque giorni di digiuno...

24/11/2001
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Liberazione

Gli studenti del Tasso: "Digiuneremo finché Letizia Moratti non ci risponderà"
"Ministra dove sei?"

Seri, responsabili e determinati a non mollare. Hanno sedici anni e cinque giorni di digiuno alle spalle. Ore infinite di assemblee, girandole di interviste, telefonini che trillano senza tregua. Non perdono la pazienza e nemmeno il senso della misura. Alle 11 e 30 hanno dato appuntamento alla stampa davanti alla Camera e alle 11 e 30 in punto sono lì tutti e quattro. Flavia, Francesco, Anita e Jacopo. Manca Sara. Pure lei a digiuno da domenica (altri 43 scioperano a staffetta nel liceo occupato) ieri non era troppo debole per alzarsi. Con il pallore di chi ha la glicemia in caduta libera affrontano taccuini e telecamere. "Non mangiamo e non mangeremo. Finché la ministra Moratti non accetterà di confrontarsi con gli studenti sui progetti del governo per la scuola noi continueremo a non toccare cibo". "Se mi ricoverano rifiuto le flebo" precisa Francesco. Sono stati bravi nel creare attenzione mediatica intorno alla protesta. Bravi nel gestire le processioni di microfoni davanti al portone del Tasso, un vecchio edificio austero a due passi da via Veneto. "Vogliamo utilizzare lo spazio conquistato per far capire che la protesta dilaga in tantissimi istituti, anche di periferia". E infatti ieri una delegaziono di studenti dell'Itc di Pomezia - 14 aule per 600 alunni, ascensore fantasma, palestra usata per i compiti in classe - era attesa nello storico liceo della borghesia di sinistra della capitale per discutere le prossime mobilitazioni. Intanto all'interpellanza urgente presentata alla Camera dalla deputata del Prc Titti De Simone, la sottosegretaria all'Istruzione Valentina Aprea risponde con lo stesso tono del 'mandatemi una e-mail' usato ieri dalla ministra Moratti. Si trincera dietro la convocazione (tardiva e insufficiente) degli stati generali e taglia corto appellandosi al consenso di cui godrebbero le scelte del governo. Quale consenso? Se ne sono accorti al ministero che gli studenti di tutta Italia sono in rivolta da settimane? Sarà un caso che per contestare la compatibilità di bilancio come unico criterio nell'approccio berlusconiano all'istruzione pubblica scendono in piazza anche gli insegnanti? Letizia Moratti non scuce una parola. La Cgil scuola la invita a rispondere agli studenti. L'Arci si mobilita. Un gruppo di suoi dirigenti nazionali inizierà da oggi, a turno, uno sciopero della fame in sostegno alla protesta di chi è costretto a digiunare per denunciare l'arroganza di un governo che risponde col silenzio alla richiesta di un confronto. "Almeno i vecchi democristiani quando c'era da prendere i fischi non scomparivano" commenta Graziella Mascia, deputata del Prc che ieri, insieme a Giovanni Russo Spena (Prc) e a Paolo Cento dei Verdi, ha incontrato i digiunanti. Al giornalista che domanda "ma non vi sentite sfruttati dai partiti?" gli studenti rispondono "veramente siamo noi che sfruttiamo loro per trovare una sponda istituzionale a questa protesta". Martedì all'impassibile Moratti sarà recapitato un ennesimo appello sottoscritto da parlamentari. Non dovrebbe esserle impossibile comprendere che un incontro con pacificissimi sedicenni in sciopero della fame non si può rifiutare in eterno.

Ang. N.


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