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Liberazione-"La scuola non si taglia"

"La scuola non si taglia" Genova contesta Moratti: "Questa riforma è da bocciare". E venerdì tutta l'Italia si mobilita "Riforma bocciata, la scuola non si taglia", "No pasaran". Era arriva...

28/09/2004
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Liberazione

"La scuola non si taglia"
Genova contesta Moratti: "Questa riforma
è da bocciare". E venerdì tutta l'Italia si mobilita
"Riforma bocciata, la scuola non si taglia", "No pasaran". Era arrivata alla chetichella, "la ministra" Moratti. Eppure non è servito a nulla. E ieri di fronte alla regione, a Genova, dove è giunta per firmare un protocollo d'intesa si è ritrovata di nuovo presidiata dal popolo dei tanti no alla controriforma scolastica. Insegnanti, studenti universitari, rappresentanti sindacali e del movimento, oltre ad alcuni operai dell'Ilva, non sono mancati a un appuntamento "imprevisto", e nonostante tutto - come fa notare Stefania Camilloni del comitato dei genitori - "riuscitissimo". Purtroppo "con annesso schieramento delle forze dell'ordine già visto a Genova in altre occasioni". Ma le transenne non sono servite. "E' incredibile constatare quanto questo ministro non ami affatto il confronto. Come genitori - aggiunge - chiediamo risposte sostanziali e concrete. Ci avevano garantito per esempio che per il tempo pieno nel territorio ligure non ci sarebbero stati problemi, e invece sembra non ci sia possibilità di avere altri insegnanti". In tutta la provincia di Genova ne mancano più di centocinquanta all'appello. Ma questo è solo uno dei tanti nodi con il quale si ritrova a fare i conti la scuola firmata Moratti. "Continua la politica delle minacce e resta la piaga aperta del precariato" aggiunge Piero Sarolli dell'esecutivo Cobas. "E c'è il contratto che è sempre lì finito addirittura in secondo piano". La situazione - fanno notare i sindacati - è drammaticamente scoppiata. Al momento la scuola appena iniziata per gli otto milioni e mezzo di alunni italiani sembra al collasso. Manca il corpo docente e quello di sostegno, arrivando in questa situazione drammatica a negare addirittura il permesso dell'ingresso a chi è "diversamente abile". In definitiva alla riapertura delle classi non si sono verificati mai tanti problemi. Eppure Moratti tira dritto. Ma la battaglia non si arresta. "Il movimento - sottolinea ancora Patrizia Poselli, responsabile scuola del Prc genovese - non ha mai smesso la sua mobilitazione contro questa politica che mira a sopprimere ogni elemento di qualità della scuola pubblica. Puntiamo i piedi con fermezza" e non sarà solo Genova a farlo. Il primo ottobre sarà giornata nazionale di mobilitazione in difesa della scuola pubblica. A Torino manifestazione cittadina alle 17 a piazza Castello. Roma si mobilita con un pomeriggio di festa-protesta, spettacoli teatrali e musicali, spazi per l'informazione, workshop e creatività per combattere una riforma che destabilizza il sistema pubblico. A Bologna si riempirà piazza Nettuno. A Venezia i Cobas hanno indetto un "corteo acqueo" con partenza alle 16.30 da piazzale Roma alle fermate dei vaporetti. E il titolo della grande manifestazione-spettacolo che si terrà a Milano sarà "Scuola mon amour". E a scendere in campo contro la riforma uomini e donne dello spettacolo, della politica, della cultura. Da Claudio Bisio a Lella Costa, e ancora Moni Ovadia, Enrico Bertolino e Paolo Hendel.
Affinché presto - come sollecita a gran voce il movimento nato in difesa della scuola - "l'unica strada per "limitare i danni" a un sistema che non funziona è il ritiro del decreto applicativo, vale a dire l'abrogazione della legge", senza se, senza ma.

Castalda Musacchio
c. musacchio@liberazione. it


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