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Liberazione-La questione della conoscenza e il futuro possibile

La questione della conoscenza e il futuro possibile Se dovessi indicare il risultato più importante del primo Social Forum sull'educazione, che si è svolto a Firenze sabato e domenica ...

26/10/2004
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Liberazione

La questione della conoscenza e il futuro possibile
Se dovessi indicare il risultato più importante del primo Social Forum sull'educazione, che si è svolto a Firenze sabato e domenica scorsi, menzionerei quello di aver posto la "questione della conoscenza" in relazione con il futuro possibile del terzo millennio.
Non perché non dia valore alla partecipazione molto variegata, alla disponibilità all'ascolto ed al confronto, al riconoscimento di un impianto comune nella critica alla globalizzazione liberista sul sapere, ma perché ritengo sia cruciale in questo momento individuare, oltre a forme di lotta efficaci, anche un progetto condiviso e largo, che si leghi ad una modalità alternativa dell'accesso alla conoscenza e della sua funzione, per un'altra idea di società.

Le relazioni dei "reduci" dal Forum europeo di Londra, che hanno introdotto quello di Firenze, sono state emblematiche, da questo punto di vista, non solo perché hanno comunemente riscontrato i limiti qualitativi del dibattito a livello europeo, sul tema della conoscenza, rispetto a quello che siamo in grado di avanzare in Italia, ma anche per essersi perfettamente integrate tra loro, nonostante facessero riferimento ad aspetti diversi e provenissero da sensibilità politico culturali diverse.

Non a caso, credo, il Forum ha potuto vivere alcuni momenti eccezionali nel dibattito generale, grazie ad un giovane ottantenne come Marcello Cini, che ci ha indicato alcune piste di ragionamento straordinariamente proiettate nel futuro, a partire da nodi oggi centrali, come il rapporto tra diversità e disuguaglianza e tra produzione e consumo di quella speciale merce che è oggi costituita dalla conoscenza, irriducibile ai canoni classici del consumo.

Su un altro versante, l'intervento di Gianni Rinaldini è apparso altrettanto proiettato nel futuro, pur partendo dalla dolorosa presa d'atto della coerenza tra i processi che aggrediscono i diritti sul lavoro e quello alla conoscenza. La prospettiva di superamento di quest'attacco il segretario della Fiom l'ha posto proprio nell'esigenza di non separarli, così come riproporre oggi la questione delle "150 ore" significa rilanciare il tema della ripresa di una soggettività "capace" dei lavoratori, su quel terreno più avanzato, che l'impresa moderna ti pone e che solo la cultura disinteressata ti concede di affrontare.

Due contributi al Forum, che hanno tracciato solchi proficui, sui quali il "Tavolo fermiamo la Moratti", che l'ha promosso, continuerà a procedere e del quale il prossimo Forum potrà avvalersi, per dimensionarne l'impianto, su un terreno più ampio e più ricco, che possa riconnettere davvero, come già si cercava di fare con questa scadenza, i luoghi della formazione della conoscenza con i problemi della società e della sua trasformazione.

Se un limite si può individuare infatti di questo Forum, che per la sua composizione sarebbe stato impensabile anche solo un anno fa, è proprio quello di non essere riuscito a coinvolgere soggetti esterni alla scuola ed all'università. Un limite che va rimosso e per il quale gl'interventi di Cini e Rinaldini hanno dato un contributo che non può andare disperso.

Così come il lavoro seminariale dei frequentatissimi gruppi tematici, di cui verranno raccolti e diffusi i materiali, deve costituire un'accumulazione dalla quale ripartire in avanti, per le questioni maggiormente condivise, e procedere nel confronto e nello scavo per quelle più controverse.

E' comunque un'acquisizione preziosa il fatto che si sono confrontati per due giorni, i settori più rappresentativi della sinistra, presenti nelle scuole e nelle università, e fatto ancor più straordinario, trovando molti punti di vista e terreni d'indagine comuni.

Anche il problema dell'unità della manifestazione del prossimo 15 novembre, nel giorno del tanto agognato sciopero generale della scuola, ha trovato la sua giusta collocazione e la richiesta unanime di una soluzione positiva.

Il senso generale del Forum non si è lasciato modificare da un problema pur importante, per la riuscita della giornata del 15 novembre, ma contingente, e potrebbe anzi contribuire alla sua soluzione migliore.

Sappiamo che non tutti i processi di aggregazione hanno gli stessi tempi, la devastazione prodotta dalla frantumazione dei soggetti sociali è profonda, ma non irreversibile. La ricomposizione di queste soggettività passa per un lavoro lungo e paziente, che è attraversato dal problema del rinnovamento della politica, ossia anche dall'abbandono di logiche politiciste e di egoismi d'appartenenza. Passi avanti sono stati fatti e per le prossime scadenze se ne potrebbero vedere le conseguenze positive.

In questi giorni a Firenze si riproponeva la battuta che gli unici miracoli fatti dalla Moratti sono stati quelli di aver prodotto interlocuzioni impensabili ed un'unità tra forze distanti anche in tempi recenti, che forse cominciano anche a provarci gusto.

Come si sa i miracoli non avvengono tutti i giorni, altrimenti non sarebbero tali, ma porsi l'obiettivo, per il 15 novembre di fare più male possibile alla Moratti si può, anche senza miracoli.

Loredana Fraleone


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