Liberazione: In campo ci sono anche le Camere del Lavoro
Bologna, Milano e le altre
In Cgil se ne parla un po' come di "appuntamenti carbonari", ma il 18 marzo, cioè domani, in molte città, soprattutto al Nord, la mobilitazione della scuola sarà accompagnata anche da uno sciopero generale di 4 ore. Una protesta vera e propria, quanto difficile a causa della valanga di cassa integrazione, che vede come protagonisti ben 21 tra settori produttivi e dei servizi. L'obiettivo è quello di arrivare al 4 aprile a Roma con un po' di benzina nel serbatoio. «Una scadenza questa - sottolinea Giorgio Cremaschi - che riuscirà bene se però darà il segno giusto verso i lavoratori e alla loro richiesta di andare avanti».
Questo sciopero, fatto finora solo da Funzione pubblica e scuola (otto ore con manifestazione a Roma), non esce certo all'improvviso. Si tratta in realtà di una decisione presa dal direttivo nazionale della Cgil alla fine di gennaio, che affidò ai territori lo svolgimento vero e proprio. Il fuoco delle mobilitazioni sarà in Emilia Romagna, dove ben tre province, Modena, Bologna e Reggio Emilia, hanno indetto l'astensione dal lavoro. Sciopero di quattro ore sarà anche a Milano, e in Abruzzo, con due manifestazioni a L'Aquila e Pescara. Stessa cosa in Sicilia, dove al Politeama di Palermo è previsto l'intervento del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, in Friuli e per tutta la provincia di Genova.
La piattaforma è più o meno uguale in tutti i vari territori, ovviamente: tutelare i redditi dei lavoratori e dei pensionati, difendere il ruolo della contrattazione nazionale, estendere gli ammortizzatori sociali ai lavoratori precari, rafforzare le politiche per il ricollocamento e la formazione. In Friuli, l'astensione dal lavoro sarà ugualmente di 4 ore e sarà accompagnata da una manifestazione in programma nel pomeriggio a Udine. Il corteo partirà di pomeriggio (ore 15) da piazzale Diacono, per concludersi circa un'ora più tardi in piazza San Giacomo, sede del comizio di Franco Belci e del segretario confederale Enrico Panini. In Friuli Venezia Giulia i numeri della crisi sono piuttosto allarmanti: sono circa 21.000 i lavoratori coinvolti dall'aumento esponenziale della cassa integrazione, e sono almeno 2.500 i posti di lavoro già persi dall'inizio della crisi. La crisi interessa tutti i settori, ma colpisce in modo più pesante il comparto della meccanica, dove si concentra la metà delle ore complessive di cassa integrazione autorizzate dall'Inps nei primi due mesi del 2009.
Situazione più o meno uguale, fatte le dovute proporzioni a Milano. «La Camera del lavoro di Milano sta lavorando intensamente - sottolinea Antonio Lareno, della segreteria Cgil - affinché la giornta di sciopero generalizzato del 18 marzo abbia lo stesso postivo riscontro dello sciopero generale del 12 dicembre e della manifestazione contro la xenofobia e i provvedimenti securitari del Governo di sabato 21 febbraio. Questo pur tenendo presente che non in tutti i settori lo sciopero è stato proclamato perché sono impegnati in specifiche vertenze o soggetti particolari misure di regolamentazione come ad esempio il settore bancario che ha la giornata obbilgatoria di servizio proprio mercoledì».
Fabio Sebastiani