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Liberazione: Il sogno dei giovani? Un posto fisso e uno stipendio sicuro

Ricerca sugli universitari: odiano stage e flessibilità, vogliono stabilità e comodità

31/03/2006
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Liberazione

Gli universitari non vedono di buon occhio stage, lavoro a tempo determinato, contratti a progetto e cocopro. Sei su 10 sarebbero disposti a rinunciare anche al lavoro dei loro sogni o ad una retribuzione particolarmente alta in cambio di sicurezza, stabilità e tranquillità, ma anche e soprattutto comodità. Insomma, lavorare stanca, e per gli under 25 oggi è meglio un anno da disoccupato che tre mesi da stagista. A fotografare le aspettative dei giovani rispetto al mondo del lavoro è un’indagine realizzata dal mensile Campus in occasione del Salone dello Studente - Campus Orienta di Firenze, condotta su oltre 1000 universitari, maschi e femmine, tra i 18 e i 25 anni. Dal sondaggio risulta che i giovani preferiscono uno stipendio sicuro, orari fissi e poche responsabilità, piuttosto che sgobbare tutta la vita rischiando magari di non raggiungere il successo sperato. Oltre un ragazzo su due (54%) è infatti convinto che gli atenei italiani non preparino adeguatamente per entrare nel modo migliore nel mondo del lavoro. Tuttavia i ragazzi non sembrano voler più sentire parlare di apprendistato o di lavori precari in attesa di imparare un mestiere. Tanto è vero che sei su dieci (64%) mettono in conto di dover aspettare un anno o anche di più per trovare un lavoro degno delle proprie aspirazioni. Che per quasi sette giovani su dieci significa soprattutto un posto fisso. Insomma, altro che flessibilità, intraprendenza, spirito di sacrificio, voglia di arrivare. Per gli studenti le aziende ai giovani dovrebbero fornire, anche ai neo-laureati, soprattutto garanzie di sicurezza e stabilità (31%) e un’equa retribuzione (22%), più che una formazione adeguata (16%) o un periodo in cui fare esperienza (14%) per poi scegliere che carriera intraprendere. Un dato confermato anche dal fatto che soltanto l’8% pensa soprattutto a un’occupazione che sia davvero gratificante o a un ambiente in cui crescere prendendosi responsabilità sempre crescenti (4%).
Per uno studente su tre (31%) lo stage dovrebbe essere prerogativa soltanto di chi ha conseguito una laurea breve, in pratica in sostituzione del biennio di specializzazione, mentre il 24% ritiene più formativo frequentare un master, e un periodo in azienda consisterebbe in sostanza di un’alternativa ai corsi di specializzazione post laurea. Soltanto il 16% ritiene che un periodo da stagista sia comunque molto importante per imparare un mestiere, mentre il 18% boccia in toto il sistema dello stage. Che in ogni caso, per sette ragazzi su dieci (68%) non dovrebbe mai essere gratuito, ma ben retribuito. Quanto? Almeno 500 euro al mese per il 36%, ma anche di più: un ragazzo su tre (30%) non accetterebbe mai per meno di 800 o 1000 Euro al mese. Insomma, un vero e proprio stipendio. Solo un ragazzo su cinque (19%) si dice disposto a lavorare gratis per un breve periodo pur di trovare un impiego. E allo stesso modo, il 24% accetterebbe un contratto a tempo determinato o part-time solo come prima occupazione, sempre che vi sia la conferma assicurata, e a tempo indeterminato, alla scadenza del contratto (22%). Soltanto il 15% accetterebbe di sicuro pur di lavorare. In ogni caso, secondo i giovani stage e contratti a progetto non dovrebbero superare i tre mesi (42%), o al massimo sei mesi (18%), ma c’è chi ritiene che un mese sia abbastanza (21%).


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