Liberazione-Il ricatto di Moratti
Nessun maestro alle materne che non accettano la "sua" riforma Il ricatto di Moratti Ci sono in Italia asili nuovi di zecca che i bambini regolarmente iscritti non possono frequentare perch?...
Nessun maestro alle materne che non accettano la "sua" riforma
Il ricatto di Moratti
Ci sono in Italia asili nuovi di zecca che i bambini regolarmente iscritti non possono frequentare perché il ministero non assegna i quattrocento insegnanti necessari.
Succede, solo per fare un esempio, in tre comuni del Veneto i cui sindaci, martedì scorso, hanno riempito un pullman di genitori e sindacalisti per scendere nella Capitale dove hanno incassato una promessa da parte di Viale Trastevere.
A Salzano, a una ventina di chilometri da Venezia, i 13mila abitanti aspettavano da tempo la nuova materna statale. "Prima c'era solo l'asilo parrocchiale - racconta a Liberazione Antonio Morra, assessore per Rifondazione - che funziona bene ma non riesce a coprire tutte le richieste. Anche il parroco ritiene che sia utile e intelligente avere una scuola statale". Così il comune, guidato dalla giunta di centrosinistra di Bruno Pigozzo, ha speso ben 700mila euro - un'enormità in tempi di tagli feroci - per sistemare le nuove aule nell'istituto comprensivo cittadino. Passa l'estate, i nuovi maestri non si vedono ma trentotto famiglie hanno già avuto il coraggio di iscrivere i figli alla nuova materna. "Ora i genitori si stanno barcamenando tra ferie e congedi parentali già da alcune settimane". Alla fine di settembre, il comune di Salzano vota alll'unanimità un ordine del giorno che impegna l'amministrazione ad andare a Roma per perorare la causa. Detto fatto. Assieme ai comuni di Preganziol (Treviso) e Padova (interessata per la frazione di Montà) si organizza una delegazione di amministratori, sindacalisti e genitori che amartedì scorso è sbarcata prima a Montecitorio per un incontro con alcuni parlamentari, poi a Viale Trastevere. Nel palazzo del ministero la sottosegretaria Aprea (Forza Italia) spieggherà loro che le assegnazioni sono oggetto di trattative con i sindacati ma che quei 400 posti sono subordinati alla sperimentazione della riforma che prevede, sì, la generalizzazione di scuole d'infanzia statali in tutto il territorio nazionale, ma anche la controversa norma dell'iscrizione precoce facoltativa dei bambini di due anni e mezzo. "Però tutti i bambini hanno diritto ad avere un asilo pubblico - ricorda Morra - anche quelli che si iscrivono a tre anni perché la controriforma Moratti non convince le famiglie. Quello della ministra è un ricatto bello e buono nei confronti dei sindacati e a spese dei cittadini".
"E' vero, è un ricatto", conferma Titti De Simone, deputata del Prc in commissione scuola che proprio ieri ha presentato un'interrogazione urgente per sentirsi rispondere che la questione è materia di negoziazione coi sindacati ma che rimane il vincolo dell'accettazione della riforma. "E' una logica autoritaria - aggiunge - utilizzata a supporto di una riforma che non ha riscosso consensi reali nel mondo della scuola. Per questo il ricorso a strumenti ricattatori come la circolare dello scorso giugno che invitava le direzioni regionali a compilare le liste di insegnanti e dirigenti "refrattari" alla sua riforma".
La vicenda degli asili nuovi e vuoti rischia di diventare l'ennesimo boomerang per Moratti alla vigilia di uno sciopero che si preannuncia da grandi numeri. Anche la questione del tutor, nebulosa figura di maestro unico prevista dalla riforma ma non ancora definita contrattualmente, "le è andata storta", continua De Simone ricordando le scuole "disobbedienti" che resistono alla "controriforma" grazie alle pieghe della legge sull'autonomia. Molti collegi di docenti si sono nominati tutor, neutralizzando la gerarchizzazione indotta dalle nuove norme, oppure hanno deciso di "sperimentare" il vecchio tempo pieno. Anche l'Anci, l'associazione dei comuni italiani, protesta perché la generalizzazione delle scuole materne riguardi tutti i bambini e non soltanto quelli i cui genitori si sottopongano alla riforma. Proprio oggi un ennesimo tavolo con i sindacati potrebbe sbloccare con un compromesso l'assegnazione di una parte delle cattedre. Questo grazie alla mobilitazione delle comunità venete i cui sindaci hanno avuto ampie rassicurazioni. Ma Moratti ci sta riprovando con la nuova finanziaria dove i non ingenti stanziamenti per le materne, un centinaio di milioni, sono ancora vincolati alla sperimentazione della sua riforma.
I bambini in lista d'attesa sono avvertiti: non chiedete asilo. La ministra non lo concede.
Checchino Antonini