Liberazione-Il racconto degli sfrattati
Il racconto degli "sfrattati" "Prima invitati poi malmenati. E' stato un brutto show" "Quando la Moratti ha detto che la scuola vera era agli Stati generali mi sono alzato e le ho urlato: "G...
Il racconto degli "sfrattati"
"Prima invitati poi malmenati. E' stato un brutto show"
"Quando la Moratti ha detto che la scuola vera era agli Stati generali mi sono alzato e le ho urlato: "Guarda che fuori siamo in centomila"". Mattia Stella, 17 anni presidente della Consulta provinciale studentesca di Roma racconta in piazza la contestazione interna e le angherie dei "gorilla" della vigilanza: "Mi hanno afferrato per i polsi, hanno cominciato a spintonare me e quelli che cercavano di non farmi cacciare". Come Mattia, molti altri studenti, invitati a Palazzo, hanno visto da vicino e toccato con mano l'inconsistenza delle promesse della ministra circa la rappresentatività degli Stati generali. Già il primo giorno si erano resi conto di far parte di una clacque pedinata a vista dagli agenti, sorvegliata da dirigenti di Alternativa studentesca (gli studenti di Forza Italia) e di Azione studentesca (i rampolli di Alleanza nazionale) che si aggiravano senza pass tra i capannelli minacciando chi voleva dire la sua. E' scossa Maria Francesca di Napoli, lei dopo aver visto cacciare i suoi amici dalla sala, s'è alzata in piedi per gridare in faccia a Berlusconi che "questa non è democrazia, non si invitano gli studenti per poi maltrattarli". Così anche lei si lascia sfrattare. Con un pizzico di orgoglio un ragazzo calabrese rivendica: "Quando ha parlato Berlusconi gli ho potuto strillare "dittatore" e "piduista"". La sala è più blindata che mai, e allora arriva anche uno spintone violento per Iaia Avvantaggiato, collega del manifesto, colpevole di voler svolgere il proprio lavoro, cui va tutta la nostra solidarietà.