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Liberazione-Il movimento corre in Rete

23/11/2001 10:02 Il movimento corre in Rete Da Roma a Milano a Napoli, attraverso Internet gli studenti danno voce alla contestazione e lanciano le prossime iniziative Cosa fare per organizzare ...

23/11/2001
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Liberazione

23/11/2001 10:02 Il movimento corre in Rete
Da Roma a Milano a Napoli, attraverso Internet gli studenti
danno voce alla contestazione e lanciano le prossime iniziative

Cosa fare per organizzare una buona forma di autogestione? Prima di tutto consultare il manuale on line messo in rete dal portale degli studenti (www. studenti. it), poi seguire le istruzioni. Sì, perché la protesta che sta accendendo le scuole italiane corre aiutata dalla Rete. Così l'occupazione al Tasso viene discussa in forum, mailing list, alimenta altre forme di occupazioni, viene inserita in ordini del giorno di assemblee virtuali, in chat in cui le voci degli studenti si intrecciano confrontandosi. E promuovere un'assemblea da un liceo romano a uno milanese o agrigentino si fa attraverso le e-mail. Qualcuno questo lo chiama 'net. activism' e, in questo ambito, mailing list e newsgroup diventano strumenti essenziali, ausili fondamentali per gruppi politici e movimenti sociali. E questo gli studenti lo sanno e si organizzano di conseguenza. I 'figli del Grande fratello ', come li ha chiamati qualcuno, i giovani d'oggi, sono anche, e soprattutto, perfetti internauti. Al Tasso hanno un sito che è un po' una vetrina istituzionale del liceo ma che è munito anche di un'area web autogestita. Così, proclamare la 'disobbedienza' significa anche parlarne come di una nuova forma di 'disobbedienza civile elettronica'. Giovanni è uno dei curatori del sito (http: //www. studenti. it/uds/it) dell'Unione degli studenti da dove vengono lanciate le giornate di mobilitazione. "Siamo collegati attraverso una mailing list - dice - e tutte le iniziative le proponiamo attraverso la Rete. Possiamo dire che il 90% dei nostri contatti avviene con Internet. Così siamo informati un po' su tutto quello che accade nelle scuole. Oggi per esempio (ieri, ndr) all'Isola d'Elba hanno organizzato un corteo promosso dagli studenti. Da lunedì fino al 30 abbiamo però chiesto di avviare mobilitazioni in tutte le scuole e di discutere la piattaforma studentesca. Così nel nostro sito proponiamo attività di formazione e di sensibilizzazione sia sulla riforma sia sulla finanziaria. La risposta dei nostri interlocutori, che sono in gran parte studenti rappresentanti di classe e di istituto, è stata alta. Contiamo che da lunedì moltissime scuole si mobiliteranno". Omid, degli studenti in movimento di Padova, ieri presente all'assemblea organizzata dal Tasso, spiega il significato della 'protesta elettronica': "Il conflitto e il consenso vanno mano nella mano. La cultura nasce dal basso e si sviluppa dalla base e la Rete in questo è una potenza". Francesco di 'Sapienzapirata' va oltre: "Stiamo preparando un convegno, una riflessione critica sulla comunicazione. Per capire come sviluppare una vera controinformazione". Una vera e propria strategia comunicativa della contestazione. E le iniziative mosse dal tam tam della Rete si moltiplicano: Genova, Milano, Napoli, Agrigento, Benevento, Caserta, centri piccoli e grandi inseriscono in ordini del giorno da discutere in assemblee la tattica del digiuno sperimentata al Tasso di Roma.
E dalle scuole gli studenti, grazie ad Internet, 'escono': propongono la loro mobilitazione nelle piazze anche senza occuparle. In redazione giungono continuamente e-mail che chiedono che si dia voce alla loro protesta. L'ultima viene dall'Itis Marconi di Pontedera, dove è stata votata l'autogestione. "Noi classi quinte - si legge nella loro e-mail - non siamo entrate in autogestione per le motivazioni legate ai problemi interni dell'istituto, ma per mettere in evidenza il gravissimo stato di disagio in cui ci troviamo noi studenti dell'ultimo anno che, a tutt'oggi, 21 novembre 2001, non sappiamo che tipo di esame di stato ci troveremo ad affrontare".
"La più grande minaccia, la più nuova e potente arma dei gruppi di pressione, viene da Internet", scriveva un esperto di Pubbliche relazioni di una grande multinazionale. Chissà se Letizia Moratti, attuale ministro della pubblica istruzione, ne è consapevole.
Castalda Musacchio

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