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Liberazione: Il governo si impegna ad assumere docenti precari

La commissione Cultura approva la “risoluzione sulla scuola”

27/07/2006
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Liberazione

Giuliano Rosciarelli

Scuola, si volta pagina. La commissione cultura della Camera ha dato, ieri, il via libera ad una risoluzione che impegna il Governo ad incrementare il numero di immissioni in ruolo per il superamento del precariato dei docenti e del personale ATA. Un primo passo verso la stabilizzazione dei rapporti di lavoro nella scuola pubblica, una pietra sul passato nei burrascosi rapporti tra i cosiddetti “precari storici” da venti anni di attesa di una cattedra, e “sissini” i nuovi precari fuoriusciti dai corsi di specializzazione. Un provvedimento che vede come prima firmataria la deputata Titti de Simone di Rifondazione comunista, capogruppo in commissione Cultura, e sul quale si è (finalmente) ricompattata tutta la maggioranza di Governo.

La notizia non è di quelle “estive”, ma attrarrà l’attenzione di migliaia di insegnanti (400mila tra precari storici e specializzati) che da anni premono alle porte della scuola per la pluriennale iscrizione nelle graduatorie degli ultimi concorsi e di quelle permanenti.

“Il precariato nel settore scolastico ha raggiunto livelli insostenibili- si legge nel testo della risoluzione- cresciuti a livelli esponenziali nella scorsa legislatura con interventi che hanno portato allo sconvolgimento delle graduatorie rendendo incerte le aspettative e i diritti di decine e decine di migliaia di docenti precari. Una situazione - continua il testo- destinata a crescere in assenza di misure radicali che puntino alla stabilizzazione dei ruoli e al superamento del precariato”. Interventi annunciati in campagna elettorale, ancorati nero su bianco nel programma dell’Unione e da ieri in agenda del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. «Portiamo a casa un buon risultato» commenta De Simone «frutto del dialogo tra le forze d’opposizione ma anche del confronto con le diverse associazioni di insegnanti precari svolte dalla Commissione cultura; incontri proficui da cui sono emerse indicazioni utili ad una formulazione equilibrata del testo. Non vogliamo punire nessuno - ha aggiunto De Simone - pensiamo che la precedente legislatura abbia creato un clima da “guerra tra poveri” che non faceva bene a nessuno. Docenti specializzati presso le SSIS e quelli nominati da concorso hanno la stessa dignità e gli stessi diritti e come tali vanno tutelati».


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