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Liberazione-I 200mila della Moratti?"E' un diritto acquisito. Tagli allo stipendio"

L'assunzione annunciata dei precari I 200mila della Moratti?"E' un diritto acquisito. Tagli allo stipendio" "La classica manovra elettorale, come se ne vedono da tempo nel mondo della scuo...

01/03/2005
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Liberazione

L'assunzione annunciata dei precari
I 200mila della Moratti?"E' un diritto acquisito. Tagli allo stipendio"
"La classica manovra elettorale, come se ne vedono da tempo nel mondo della scuola". Sono molti i dubbi e le perplessità tra i sindacati della scuola, soprattutto tra quelli di base, all'annuncio fatto dalla Moratti di una prossima assunzione di ben 200mila precari. A veder bene, poi, si tratterebbe solo dell'applicazione di un diritto acquisito. Applicazione che il ministro dell'Istruzione vorrebbe "scontare" ulteriormente attraverso il congelamento per cinque anni della cosiddetta anzianità d servizio. Insomma, la classica "fregatura", che dall'altra parte troverebbe i precari comunque in una condizione di palese ricatto.
Una operazione che non giustifica i titoli a caratteri cubitali che la Moratti (contro la quale il 18 ci sarà l'ennesimo sciopero, a cui parteciperà anche l? Unione degli studenti) si è guadagnata sui principali quotidiani italiani. Tra l'altro, nessuno ancora, né dal governo né dal ministero, è stato in grado di specificare tempi e modalità per l'attuazione del provvedimento. Si sa soltanto che i 200mila non verrebbero arruolati tutti in un colpo ma nell'arco di cinque anni. Lo Snals ha già detto di sì. Per Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola (che ora si chiama Flc, federazione dei lavoratori della conoscenza) parla di "ennesimo rinvio" (la possibilità di congelare la ricostruzione delle carriere, ndr) perché "anziché applicare una legge che già c'è, il Governo - aggiunge il segretario - affida un mandato esplorativo per fare nomine in ruolo nei prossimi cinque anni".

Per Franco Coppoli, dei Cobas, "non c'è nessuna volontà di arrivare a una vera e propria stabilizzazione, perché l'impostazione della riforma va in senso esattamente contrario, ovvero verso l'espulsione del personale insegnante e non dalla scuola". "Le carte vengono continuamente rimescolate - aggiunge - e non si tiene conto che comunque ci sono più di centomila di cattedre "precarie"". Per Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale Cub della Scuola, "il provvedimento se applicato comporterà un taglio secco della retribuzione, bloccando la ricostruzione delle carriere, ovvero il conteggio dell'anzianità per colleghi anche con venti anni di servizio".

Fabio Sebastiani


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