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Liberazione-Ha vinto il "popolo della scuola pubblica"

Ha vinto il "popolo della scuola pubblica" di Loredana Fraleone Oltre il 70% di adesione allo sciopero, una cifra da metalmeccanici nei momenti migliori. Molte scuole completamente vuote. Cen...

16/11/2004
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Liberazione

Ha vinto il "popolo della scuola pubblica"
di Loredana Fraleone
Oltre il 70% di adesione allo sciopero, una cifra da metalmeccanici nei momenti migliori. Molte scuole completamente vuote. Centomila partecipanti a Roma alla manifestazione dei confederali e decine di migliaia a quella dei Cobas. Due cortei con un unico motivo di fondo scritto negli striscioni e gridato negli slogan: abrogare le riforme Moratti. Un sentire comune, espresso anche dalla partecipazione con gli stessi colori, modalità e passione dei manifestanti in entrambi i cortei, che li ha legati idealmente, travalicando divisioni ancor più incomprensibili dopo questa straordinaria giornata. E' proprio la riuscita dello sciopero e delle manifestazioni a creare le condizioni per una ripresa unitaria del movimento, per incoraggiarlo e rimotivarlo. Forse l'intero quadro politico e sociale può giovarsi di questa giornata. Il mondo della scuola, nonostante le troppe distrazioni di cui è stato oggetto, da parte della politica, pervade tutta la società, influisce più di come si pensa sulle scelte elettorali. Per questo, il messaggio inviato oggi alla Moratti ed al suo governo è forte e potrebbe avere delle conseguenze. Si pone ora il problema di come continuare una mobilitazione che non si riduca alla pur importantissima resistenza scuola per scuola, a questo proposito "il tavolo fermiamo la Moratti", che continua a tenere insieme le forze che hanno organizzato le manifestazioni di oggi, ha messo in agenda la discussione su iniziative unitarie per proseguire la lotta e potrà giovarsi sia della riuscita della partecipazione a sciopero e cortei, sia dell'assenza di conflittualità tra le due piazze. Vi è stato anzi persino un generoso tentativo di costituire un ponte umano tra di esse, fallito solo per l'impedimento messo in atto dalle forze dell'ordine.
Ha vinto oggi il popolo della scuola, quello che con pazienza certosina contrasta da anni l'avanzata del liberismo, quello che nel recente passato ha capito che l'attacco al tempo scuola, la canalizzazione precoce, la precarizzazione crescente mettono in discussione l'attesa di quel progresso, che sembrava far parte di una specie di processo naturale ed inarrestabile.

La presenza, al corteo dei confederali, dei leader delle forze politiche che hanno dato vita alla Gad non può che produrre un impegno dell'alleanza stessa verso un movimento, che ha determinato la possibilità per una mamma napoletana di aprire il comizio di piazza Navona e di esprimere una posizione netta e chiara per l'abrogazione delle leggi Moratti e per il rilancio della scuola pubblica.

Diventa sempre più difficile tenere una posizione ambigua per chi vorrebbe fare "orecchie da mercante", verso una richiesta non più minoritaria d'inversione di tendenza, rispetto alle politiche liberiste. Il tema dell'accesso alla conoscenza, che è oggi così tanto al centro dell'attenzione dei media e dell'opinione pubblica, ne esce ancor più rafforzato. Appare come uno dei beni comuni che riesce, nel nostro paese, a catalizzare forze maggiori persino di quelle interessate a beni materiali di prima necessità. Tutto questo è dovuto indubbiamente al nesso indissolubile che esiste tra la condizione di lavoro degli insegnanti e la salute della scuola pubblica, com'è chiaramente emerso dalle piattaforme sindacali che hanno indetto lo sciopero, ma forse sta maturando la consapevolezza che la possibilità di accesso alla conoscenza parla anche del grado di civiltà e della possibilità di progresso di un intero paese.


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