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Liberazione: Finanziaria La partita non è chiusa // Io, precario della scuola, sono proprio stanco

Lettere

09/09/2006
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Liberazione

Caro direttore, da quando è nato il governo Prodi, nel popolo della sinistra convivono a fasi alterne grandi speranze e grandi preoccupazioni. L’encomiabile scelta di riportare a casa finalmente i nostri soldati dall’Iraq e di voler dare un forte impulso per contribuire ad accordi di pace in Medio Oriente, si scontra con le linee di una Finanziaria che si prevede ancora gravosa verso i ceti meno abbienti, visto che i tagli previsti dovrebbero riguardare il sociale, le pensioni, gli enti locali, la sanità. Ho speranza che la partita non sia ancora chiusa. L’analisi e i propositi illustrati dal nostro ministro, il compagno Ferrero, pubblicati in prima pagina da “Liberazione” di domenica, mi confortano in quanto corrispondono pienamente con le mie aspettative. Di fronte ad un governo che è più sensibile ai richiami all’austerità di Bruxelles che alle legittime richieste di maggior equità provenienti dal suo elettorato, non rimane che far tornare in campo il protagonismo di noi tutti. Il nostro popolo ha il diritto di esprimersi. Dice bene il compagno Ferrero: si apra nel Paese un grande dibattito. Ed io aggiungo, perché senza questa forte spinta dal basso il nostro partito e la sinistra radicale in Parlamento avranno poco ascolto. Solo noi possiamo far pendere la bilancia di qua o di là…
Danilo Tosarelli Milano

Scuola
Il cambiamento
che non vedo
Cara “Liberazione”, si sa da anni che i corsi di abilitazione per i precari della scuola affidati alle università sono un business. In questi giorni assisto al paradosso che mi trova coinvolto in prima persona. I fatti: sono un precario con una abilitazione già attivo nella scuola da nove anni, costretto a chiedere un’altra abilitazione a causa delle pessime condizioni di lavoro che la mia classe di concorso offre. Quest’anno lavorerò in montagna per il fatidico doppio punteggio per ben 10 ore settimanali. Nel frattempo istituiscono i corsi abilitanti riservati a coloro che hanno una certa anzianità di servizio a 2.500 euro all’anno con esame d’ammissione, in quanto i posti sono 40 per 120 aventi diritto. Il sindacato mi consiglia di gettare 50 euro per l’iscrizione alla selezione, anche se probabilmente le condizioni rimarranno le stesse… Come se non bastasse il corso si dovrebbe tenere a Milano, io abito e quest’anno lavoro in alta Valcamonica, ovvero a 200 Km dall’eventuale sede dei corsi che si tengono quotidianamente… Il Governo che fa? Sento dalla radio che propone nuovi tagli alla scuola... Mi sono proprio stancato e appartenere al “folklore” non mi interessa, ma la svolta in questo campo proprio non si vede.

Alessandro Bono via e-mail


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