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Liberazione-Finanziaria all'indice

La Cgil invita alla mobilitazione. Contro il pedaggio, coro di proteste. Perfino La Malfa mugugna in televisione. Province e comuni decideranno nei prossimi giorni il da farsi Finanziaria all'ind...

06/10/2004
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Liberazione

La Cgil invita alla mobilitazione. Contro il pedaggio, coro di proteste. Perfino La Malfa mugugna in televisione. Province e comuni decideranno nei prossimi giorni il da farsi
Finanziaria all'indice
"Contro questa Finanziaria, che con una mano dà e con l'altra toglie, serve una risposta forte del sindacato".
Le parole del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani arrivano nel primo vero giorno "di passione" della legge finanziaria. Il pedaggio medievale per 1.500 chilometri di strade statali e superstrade ha avuto l'effetto della classica goccia. Perfino Giorgio La Malfa mugugna davanti alle telecamere. Confturismo grida asllo scandalo e già c'è qualcuno, come il presidente della provincia di Roma Gasbarra, che minaccia di coprire il Tar di ricorsi, "per difendere l'interesse dei cittadini". Serve a poco la precisazione del ministro Siniscalco: sulle tasche degli automobilisti non graverà nessun nuovo pedaggio, quelli da applicare su 1.500 chilometri di autostrade e strade statali saranno infatti "pedaggi-ombra" "pagati dall'erario alla società acquirente in funzione del traffico effettivo". Insomma, l'operazione "vendita con pedaggi" da cui ricavare 3 miliardi di euro, che tante polemiche ha sollevato anche dagli spalti della maggioranza, è paragonabile a una cartolarizzazione, "senza oneri" per gli utenti. E per i contribuenti? Pronta la replica del sindacato. "Per gli utenti cambia poco", sottolinea Epifani. In una nota unitaria il provvedimento viene definito "grave".

Le associazioni dei consumatori sono pronte al "blitz krieg". I comuni, da parte loro, rompono la tregua diplomatica e attraverso l'Anci annunciano "una iniziativa politica contro la finanziaria" (l'11 ottobre a Roma). Le parole sono del sindaco di Bologna Sergio Cofferati.

Ma il tasto più battuto è quello della finanziaria contro lo sviluppo, che la Cgil tirò fuori qualche giorno fa. Qualcuno ha fatto due calcoli ed ha scoperto che per le province, per esempio, il taglio imposto è di 1.400 milioni di euro. "Il risultato sarà quello - sottolinea Lorenzo Ria, presidente dell'Upi. sarà quello di bloccare opere già programmate con evidente impatto economico sul sistema delle imprese locali che vivono di investimenti nel territorio". Contro il taglio degli investimenti è tornato all'attacco anche il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. "Significa tagliare il futuro, l'1% del Pil non è accettabile, si cerchino degli altri soldi tagliando in altri settori", ha detto.

Anche le province italiane stanno ragionando di mobilitazioni. L'annuncio ufficiale arriverà il 14 ottobre. Il consiglio della provincia di Bologna, intanto, ha approvato un ordine del giorno contro i tagli dei fondi statali a favore dell'Anpi, Associazione nazionale partigiani d'Italia.

La tabella di marcia del governo per far approvare la legge di bilancio, prevede oggi l'incontro con una delegazione delle Regioni sul Fondo sanitario nazionale. Sempre oggi, Siniscalco si è impegnato a riferire alle commissioni bilancio l'elencazione puntuale "e assolutamente personale degli effetti del taglio del 2% sui singoli capitoli". "La trappola del 2% - sottolinea Marigia Maulucci, della segreteria nazionale della Cgil - espropria contemporaneamente governo e Parlamento".

Intanto, il provvedimento sullo sviluppo e sul fisco "agganciato" alla finanziaria arriverà "entro il mese". Ad assicurarlo è Renato Brunetta, consigliere economico di Palazzo Chigi, precisando che il provvedimento arriverà "con piu' strumenti". Ci sarà un decreto apposito? Brunetta allarga le braccia. "Non si sa ancora. Si è parlato di agganciato, di emendamento, ma non è quella la cosa più importante, sono i contenuti".

Fabio Sebastiani


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