Liberazione-Dopo lo strappo con Tremonti, arriva in soccorso la mediazione di Gianni Letta
Riforma Moratti, Berlusconi accontenta la ministra: sperimentazione in 200 scuole Dopo lo strappo con Tremonti, arriva in soccorso la mediazione di Gianni Letta Berlusconi e Letta ricucion...
Riforma Moratti, Berlusconi accontenta la ministra: sperimentazione in 200 scuole
Dopo lo strappo con Tremonti, arriva in soccorso la mediazione di Gianni Letta
Berlusconi e Letta ricuciono lo strappo con Letizia Moratti. Dopo lo stop al Senato e il no di Tremonti alla riforma di materne e elementari, tanto cara alla ministra dell'Istruzione, è toccato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio tranquillizzare l'infuriata Moratti concedendo qualcosina alla sperimentazione da lei ideata.
L'iscrizione di bambini di due anni e mezzo alla materna e di cinque e mezzo alla elementare non sarà testata in tutte le scuole, come avrebbe voluto la ministra, ma nemmeno in pochissimi istituti pilota come alla fine aveva deciso il Consiglio dei ministri.
A settembre la sperimentazione partirà in duecento scuole: a questo è approdata la mediazione di Letta. Due istituti per provincia. Durata del test: un anno. L'adesione sarà su base volontaria: saranno le scuole, nella loro autonomia, a decidere. I criteri di scelta non sono ancora stati resi noti.
Dal ministero assicurano che la sperimentazione sarà seguita da Osservatori regionali e nazionali che avranno il compito di "acquisire analitiche informazioni sullo svolgimento e sugli esiti dell'iniziativa, in modo da costituire utili riferimenti per la consulenza, il sostegno, il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione stessa".
A strappo ricucito (Tremonti aveva fatto la sua parte stringendo i cordono della borsa) interviene anche Silvio Berlusconi che in una nota annuncia: la riforma della scuola "è una delle priorità politiche del governo, condivisa e sostenuta da tutta la coalizione. Sono convinto che, subito dopo la pausa estiva, il Senato provvederà rapidamente all'approvazione della legge". Risponde Francesco Rutelli, leader della Margherita: "Sulla scuola non c'è un euro da spendere, dopo che Tremonti ha detto no al ministro dell'Istruzione. E la dichiarazione generica di Berlusconi suona come il tentativo di rabbonire il ministro Moratti, che è rimasta abbandonata a se stessa". Molto critico anche il presidente dei Verdi Pecoraro Scanio: "Non bastavano le leggi sul conflitto di interesse e il legittimo sospetto, la vendita del Colosseo, il buco finanziario di Tremonti e la questione dell'articolo 18. Ora Berlusconi vuole provocare anche studenti e insegnanti con annunci di pura propaganda che aumentano il timore dello smantellamento di una scuola pubblica efficace".
"Questa è una sperimentazione pasticcio che punta solo al taglio delle risorse nella scuola pubblica" fa sapere la Cgil attraverso il suo segretario del settore scuola, Panini. Dal ministero non è infatti stato specificato nulla riguardo alla copertura finanziaria dell'operazione.