Liberazione-Controriforma della scuola, Moratti ci riprova
Controriforma della scuola, Moratti ci riprova La Moratti ci riprova. In questo periodo nelle scuole è presente solo il personale delle segreterie ad impazzire con i problemi legati alle tan...
Controriforma della scuola, Moratti ci riprova
La Moratti ci riprova. In questo periodo nelle scuole è presente solo il personale delle segreterie ad impazzire con i problemi legati alle tante questioni farraginose, portate dall'attuazione dell'autonomia, che non ha certo sburocratizzato e semplificato il lavoro, aumentandolo invece a dismisura. "Quale occasione migliore", avrà pensato la ministra, "per rifilare un pezzo di riforma ad un settore sempre più agitato ed incontrollabile?". Le controriforme della scuola, e non solo, ormai si fanno ad agosto, in assenza di studenti ed insegnanti, i soggetti in prima linea a difesa della scuola pubblica.
Il fallimento dell'appuntamento tutto mediatico degli Stati Generali, per lanciare la "riforma" in pompa magna, stravolto dalla marea studentesca, gli scioperi, le manifestazioni e le mille forme di protesta dello scorso anno scolastico, hanno consigliato alla nostra supermanager di ridurre la dose, avviando con un decreto l'anticipo dell'età per l'ingresso dei bambini nella scuola e l'istituzione del "maestro prevalente". Un tentativo di aggredire, intanto, il segmento scolastico pubblico che funziona meglio, attraverso sperimentazioni lasciate alla scelta delle singole scuole.
Non si rende conto la Moratti, smaniosa di portare a casa qualcosa che somigli ad una riforma, che le scuole dovrebbero riorganizzarsi ora, per introdurre questo pasticcio a settembre. Forse, invece, se ne rende conto, perché il cinismo mostrato da tutti i membri di questo governo fa pensare ad un atteggiamento comune, quasi "culturale" si può dire, di vero e proprio disprezzo della cosa pubblica, come dimostra la vicenda del trasferimento dei processi. Non si cura neanche, la ministra, di ciò che potrà dire il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, avendo già sottolineato che il suo parere ha solo funzioni consultive. Del resto il Cnpi ha bocciato l'intero progetto di riforma a suo tempo, ed una delle motivazioni più puntuali del suo pronunciamento riguardava proprio l'anticipazione dell'ingresso nelle elementari e scuole dell'infanzia.
La scuola pubblica sta quindi per subire un altro strappo, che si dovrà comunque contrastare, fin dai primi giorni della ripresa a settembre. Non parliamo poi degli attacchi a livello regionale e degli enti locali, dove dilagano misure di vario genere per dare risorse alle scuole private, con le regioni, quasi tutte indistintamente, che si arrogano il "diritto" di decidere su materie di competenza dello Stato, forzando persino il nuovo titolo V° della Costituzione. Il fatto che sia sotto attacco anche il Cnr e la ricerca di base, che la si voglia vanificare come tale e consegnare quel poco a cui si possono interessare direttamente alle multinazionali, svela fino in fondo il progetto culturale, profondamente impoverente, che colpisce contemporaneamente la formazione del sapere nei suoi segmenti più bassi ed in quelli più alti, cancellando quella straordinaria esperienza e ricchezza collettiva che è la ricerca disinteressata.
Vi sono ormai segni evidenti di degrado della nostra civiltà, a partire dal trattamento dei migranti, che ci inducono a considerare i fatti di Genova come uno spartiacque, nel bene e nel male. Nel male, perché la violenza di chi governa caratterizza ormai metodi e contenuti sempre più arroganti ed inquietanti sul terreno della democrazia. Nel bene, perché le reazioni a tutto questo si annunciano sempre più ampie e forti. Nel prossimo caldo autunno avremo a che fare anche con nuove guerre, ma persino nel cuore dell'impero la situazione sociale non è tranquilla.