FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3784329
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Liberazione-Cgil, lavoro e pace nelle lotta

Liberazione-Cgil, lavoro e pace nelle lotta

Si è concluso ieri a Roma il direttivo nazionale della Cgil Cgil, lavoro e pace nelle lotta "Una giornata a favore del ritiro immediato senza se e senza ma". Per Giorgio Cremaschi, segretar...

21/04/2004
Decrease text size Increase text size
Liberazione

Si è concluso ieri a Roma il direttivo nazionale della Cgil
Cgil, lavoro e pace nelle lotta
"Una giornata a favore del ritiro immediato senza se e senza ma". Per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, "il problema 25 aprile", anche un po' polemicamente, non esiste. Ma non per questo non è pronto a cogliere la spinta fortemente pacifista che arriva dal direttivo della Cgil, che si è chiuso prorio ieri, e dallo stesso intervento introduttivo del segretario generale, Guglielmo Epifani, che ha impegnato quasi metà del suo intervento a spiegare le ragioni della Cgil sulla guerra in Iraq. E la premessa che fa al suo intervento è quanto mai chiara: "Il problema che mi sembra oggi il cuore della nostra fase dovrebbe essere come evitare che quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, le nostre ragioni che abbiamo avuto per noi e per chi crede ed ha condiviso il nostro lavoro, per tutti questi come evitare che la ragione che abbiamo avuto si trasformi in senso di impotenza". E dentro questo sforzo, dentro questa idea forte c'è sia il no alla guerra, sia il fronte interno del lavoro e dei diritti. Un ponte, quindi tra pace e lavoro che mai come in questo momento si rafforza sia nel dibattito sindacale che in quello politico. Siamo al solito corollario della "lotta efficace", o c'è qualcosa di più? "C'è bisogno che le bandiere della pace e le nostre parole d'ordine vivano in tutte le manifestazioni che abbiamo in corso", aggiunge Epifani. Questo doppio accento internazionale e "nazionale" viene sottolineato da Titti Di Salvo, della segreteria nazionale, come un elemento "necessario". Nessuna intrusione, quindi. "Perché è chiaro che se vogliamo difendere le persone che rappresentiamo e sostenere un modello di sviluppo alternativo a quello unilaterale praticato dagli Stati Uniti dobbiamo dire che questa vicenda della guerra ci riguarda". Anche per la Di Salvo, non c'è nessuna novità nella posizione pacifista della Cgil. Bensì, è affermarlo in questo momento, nella titubanza del centrosinistra e in questa mezza afasia del sindacato europeo.
Per Giorgio Cremaschi, il legame tra il mondo del lavoro e la battaglia contro la guerra passa per una semplice osservazione: così come c'è una guerra "strasbagliata" da cui bisogna venir via, così non hanno più senso le "politiche strasbagliate che continuano a fare da leit motiv alla politica economica". E' quell'"uscire dall'impotenza" di cui ha parlato Epifani al direttivo. Cremaschi lo traduce immediatamente in un "memo" per il centrosinistra, che un po' si imbambola, e un po' si balocca con l'idea che il liberismo può essere temperato. "Il punto è che c'è una sinsistra - conclude Cremaschi - guidata dai democristiani. E questo è un caso unico in Europa". Anche Paolo Nerozzi, della segreteria nazionale della Cgil, è prontissimo a riconoscere che lo spazio per correggere il liberismo, checché ne dica qualcuno, non c'è proprio più. Zapatero non l'ha inventato Zapatero, si potrebbe dire. "E' l'unica posizione possibile, arrivare alla pace", sottolinea con forza Nerozzi. E' la posizione che meglio ha interpretato il "riflesso" interno della globalizzazione. E' quello che Nerozzi chiede al centrosinistra, soprattutto nel legare il programma politico e la sua centralità nelle questioni del lavoro. "O il centrosinistra fa il conto rispetto alle condizioni di lavoro e di vita della gente, fino al ruolo dello Stato, oppure da questa situazione non si esce".

Per Carlo Baldini, esponente dell'area della Cgil "Eccoci", la posizione della Cgil sulla pace era già nota, "semmai c'è da esprimere un punto di criticità sulla politica sindacale. Epifani non è stato chiaro sul merito, anzi ha sottolineato il nuovo clima in Confindustria con l'avvento dell'era Montezemolo".

Fabio Sebastiani


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI