FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3800545
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Liberazione-Centomila in piazza per la giornata mondiale del diritto al sapere

Liberazione-Centomila in piazza per la giornata mondiale del diritto al sapere

Studenti in piazza in 90 città. A Roma il dissenso tra movimento e Udu/Uds Centomila in piazza per la giornata mondiale del diritto al sapere Laura Eduati Il loro primo maggio gli studenti...

18/11/2005
Decrease text size Increase text size
Liberazione

Studenti in piazza in 90 città. A Roma il dissenso tra movimento e Udu/Uds
Centomila in piazza per la giornata mondiale del diritto al sapere
Laura Eduati
Il loro primo maggio gli studenti italiani l'hanno passato in piazza, a rivendicare l'accesso libero al sapere, "perché la cultura non è solo nelle aule ma anche nelle librerie, nei cinema, a teatro", luoghi costosi e inaccessibili spesso per chi deve pagare libri di testo e tasse universitarie. 100mila ragazzi e ragazze raggruppati in 90 cortei hanno così ricordato la strage degli studenti pacifisti di Cecoslovacchia, trucidati il 17 novembre 1939 perché protestavano contro la guerra. Una data che si era persa nel tempo, finché Porto Alegre non l'ha rispolverata e l'ha lanciata come data mondiale del diritto degli studenti.
In Italia inevitabile l'inclusione della lotta alla riforma Moratti, che da settimane riunisce compatta - o quasi - i malumori di studenti delle superiori, universitari e dei ricercatori. Lo dimostra il fatto che, a Roma, i circa 20mila ragazzi (dati degli organizzatori, ndr) hanno scelto di non portare bandiere o sigle di appartenenza a questo o quel movimento. Tutti uguali, dunque. Ma dietro lo striscione alla testa del corteo: "Berlinguer - Zecchino- Moratti, che il movimento vi sfratti", di ricercatori nemmeno l'ombra. La Rete dei Ricercatori Precari ricorda che la loro lotta ritornerà dal 28 novembre, con una settimana di mobilitazione ancora da definire.

Il corteo romano è festoso, colorato. Lo guidano un camion e un autobus inglese a due piani bardati con striscioni anti-Moratti. La meta finale è il ministero dell'Istruzione, il Miur. Durante il percorso alcuni attivisti del movimento spruzzano di vernice rossa i muri e i bancomat dell'Unicredit e della Banca Popolare di Roma, accusate di finanziare il mercato delle armi. Musica, si balla. Il momento più suggestivo arriva sul Tevere: un lenzuolone che pende dal ponte Sublicio e la scritta in francese "Nous sommes tous des recailles", noi tutti siamo feccia, un omaggio sarcastico alle parole del ministro dell'Interno francese Sarkozy nel definire gli autori delle rivolte nelle banlieue. Petardi e fuochi d'artificio, ma tutto è pacifico, finché la folla esplode in un boato: si arriva davanti al ministero. La polizia circonda l'edificio, ma non c'è bisogno. Gli studenti srotolano due giganteschi striscioni: Moratti dimissioni. Ma ai piedi del palazzo una parte del movimento accusa l'Uds e l'Udu - entrambe sigle della Cgil - di rivendicare la paternità dei cortei e allo stesso tempo di distanziarsi dai metodi di protesta come gli atti contro gli istituti di credito, le scritte sui muri e i fumogeni. "Avete un interesse politico, dietro di voi stanno i Ds", si arrabbiano Anubi D'Avossa, leader dei Disobbedienti romani e Francesco Raparelli di Esc. Ugualmente indignati Michele De Palma e Giulio Calella, leader dei Giovani Comunisti, e Federico Tomaselli dei Sempreribelli: "Purtroppo alcune organizzazioni, come Udu, Uds e Sinistra giovanile, continuano a non capire la centralità del movimento producendo distiguo o addirittura paternità di date di mobilitazione". I rappresentanti di Rifondazione storcono il naso anche di fronte alla "carta di cittadinanza studentesca" ideata da Udu e Uds e fatta sottoscrivere da influenti personaggi come Dario Fo, Nichi Vendola e Rita Borsellino. "Il nostro è un movimento universale, dovrebbero smetterla di portare acqua al loro mulino".

C'era chi scommetteva sulle cariche della polizia. Non ci sono state. La protesta si trasforma in bivacco allegro e studentesco davanti al Miur. C'è chi mangia un panino, chi fuma, chi ripassa il capitolo.

I cortei più numerosi si sono tenuti a Napoli (30mila), Torino, Palermo, Perugia, trieste, Gorizia. A Milano un gruppo di studenti ha lanciato fumogeni contro la sede di Assolombarda.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL